Bambino cade dalle Mura, Comune ai legali: “No a strumentalizzazioni politiche”

Dura replica alle accuse della famiglia Magnin: "Le responsabilità le decide la magistratura"

Incidente sulle mura di Lucca, il Comune risponde per le rime agli avvocati che difendono le ragioni della famiglia Magnin, ‘vittima’ dell’incidente che il 21 agosto scorso vide coinvolto il figlio della coppia francese.

“In merito alle affermazioni degli avvocati della famiglia Magnin – dice una nota da Palazzo Orsetti – l’amministrazione comunale sottolinea che le Mura di Lucca sono un’opera difensiva costruita 500 anni fa con precise caratteristiche architettoniche, rimasta intatta fino ai giorni nostri, così come accade nelle altre città italiane ed europee che, al pari di Lucca, conservano in tutto o in parte le proprie fortificazioni storiche”.

“Chi fruisce di questo monumento – dice il Comune – è reso consapevole della peculiarità dello spazio che sta percorrendo e, in particolare, i genitori hanno il dovere di sorvegliare i minori, qui come ovunque del resto”.

“I legali della famiglia Magnin – prosegue l’amministrazione comunale – hanno a disposizione gli strumenti giuridici per portare avanti le ragioni dei loro clienti e l’amministrazione ha altrettanti strumenti per sostenere, al contrario, la propria posizione sull’incidente occorso il 21 agosto del 2018 al baluardo San Regolo“.

“In questo contesto – conclude il commento – ciò che stupisce è la volontà, espressa dagli stessi legali della famiglia Magnin, di trasferire la battaglia dal piano giuridico a quello politico, coinvolgendo le forze di opposizione elette in consiglio comunale. Qual è l’intento dell’avvocato Piero Magri? Forse quello di esercitare una pressione indebita sui magistrati che stanno seguendo la causa in corso? Se così fosse, infatti, le affermazioni dell’avvocato sarebbero gravissime e assolutamente contrarie al nostro ordinamento giuridico, che prevede una precisa separazione dei poteri dello Stato”.

Sull’argomento anche l’avvocato Lodovica Giorgi, che difende i due dirigenti dell’Opera delle Mura indagati: “I processi – aggiunge – si fanno nelle aule di tribunale e trovo assai fuori luogo che se ne invochi, a mezzo stampa, un trasferimento sugli scranni del consiglio comunale che veda fronteggiarsi maggioranza e opposizione”.

“Ma, al di là di questo – conclude l’avvocato – certo è che né i turisti francesi ne i loro difensori devono aver compreso che a Lucca una simile battaglia non vedrà mai la luce: non credo che ci sia un solo lucchese, a qualunque parte politica appartenga, che darebbe seguito alle lamentele di chi, incurante del patrimonio della città che lo ha ospitato, giustifica la propria negligenza affermandone la pericolosità e reclamando cartelli e barriere. Le mura di Lucca costituiscono, per tutti i lucchesi, la propria identità e di certo nessuno è disponibile a vederla violata“.

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