Coronavirus, obbligo di mascherine per chi entra in ospedale con tosse o febbre

Le disposizioni per le associazioni che si occupano dei soccorsi con il 118: "Interverranno su casi sospetti solo con il kit necessario"

“I kit per gli equipaggi delle ambulanze toscane saranno distribuiti nelle centrali operative; solo dopo aver indossato i presidi necessari gli equipaggi potranno intervenire sui casi sospetti”. Il presidente di Anpas Toscana, Dimitri Bettini, il direttore regionale della Cri, Pasquale Morano, e il presidente delle Misericordie Toscane, Alberto Corsinovi, hanno informato i volontari impegnati nel sistema dell’emergenza sanitaria sulle modalità di gestione dei servizi.

Il trasporto verso l’ospedale di pazienti per i quali si sospetta il contagio dovrà avvenire secondo le seguenti modalità: dopo l’attivazione da parte del 118 delle ambulanze che dovranno eseguire il servizio, gli equipaggi dovranno recarsi alla centrale operativa per indossare il kit di auto protezione; successivamente sarà effettuato il trasporto.

Intanto con una nuova ordinanza che integra la precedente, la Regione ha fornito ulteriori elementi per quanto riguarda la profilassi, stando a quanto riferisce Anpas Toscana: “obbligo di mascherina all’ingresso del pronto soccorso per tutti coloro che manifestano tosse, febbre o sintomi influenzali fin dalla presentazione al triage, ossia dall’arrivo con il mezzo di soccorso”. Va ribadito che saranno inviate in casi sospetti solo ambulanze attrezzate con i presidi necessari. I mezzi comunque al termine di ogni trasporto saranno sottoposti alla disinfezione così come prevede il protocollo per i servizi su malattie infettive.

Ma l’altro obiettivo, sul quale anche il volontariato è coinvolto, è quello della profilassi personale e delle azioni a tutela dell’igiene come metodo per ridurre il rischio di contagio. Nella nuova ordinanza la Regione ha deciso di affiggere una cartellonistica apposita per sensibilizzare i cittadini all’igiene delle mani. “Il volontariato è in prima linea per aiutare i cittadini – dicono Bettini, Corsinovi e Morano – siamo presenti negli aeroporti per i controlli sulla temperatura, siamo in servizio sulle ambulanze per fronteggiare questa emergenza. L’uso dei dispositivi di protezione individuale è da sempre una delle abitudini irrinunciabili nella nostra attività quotidiana di soccorso. Ma ora siamo impegnati anche diffondere queste buone pratiche nella cittadinanza. Lavarsi le mani in primis, visto che è una importante forma di autodifesa contro il contagio”.

L’igiene profonda e ripetuta delle mani con sapone o gel igienizzante a base alcolica è una pratica consigliata per tutti i cittadini.

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