Fanno esplodere un ordigno nel parcheggio del campo sportivo, paura nella notte a S. Cassiano a Vico fotogallery
Nell'agosto del 2017 l'impianto era stato dato alle fiamme per questioni di cuore. Indaga la polizia
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Un boato improvviso, che ha svegliato di soprassalto tutto il vicinato. A poca distanza dalle case, nel piazzale del campo sportivo di San Cassiano a Vico, che nell’agosto del 2017 era stato dato alle fiamme, come un gesto di ripicca per questioni sentimentali e di gelosia, un ordigno rudimentale è stato fatto esplodere nella notte da ignoti, cui adesso la polizia sta cercando di dare un volto e un nome.
Impossibile dire al momento se i due episodi dolosi siano da mettere in relazione o meno, ma al momento nessuna pista viene esclusa dagli inquirenti. L’esplosione fortunatamente non ha provocato danni, anche se ci sono stati attimi di comprensibile apprensione nel vicinato.
L’ordigno – o meglio quello che ne è rimasto – era stato piazzato nel parcheggio di via Tognetti, dove al momento dell’esplosione – attorno alla mezzanotte – non c’era fortunatamente nessuno. A dare l’allarme sono stati alcuni vicini che hanno avvisato vigili del fuoco e forze dell’ordine.
Sul posto si è recata la polizia insieme agli artificieri che si sono occupati di recuperare i resti dell’ordigno rudimentale.
L’impianto sportivo aveva fatto parlare di sé già nell’agosto del 2017 quando un incendio doloso aveva distrutto il bar della struttura dell’Acquacalda San Pietro a Vico.
Per la polizia l’incendio che tre anni fa aveva devastato l’impianto sportivo dell’Acquacalda San Pietro a Vico, in via Tognetti a San Cassiano era stato appiccato, secondo i carabinieri per questioni di cuore. Una ritorsione nei confronti dell’ex rivale in amore, un commerciante 50enne, contro cui la ex compagna e il marito, entrambi albanesi e che avevano lavorato nella struttura, avrebbero ordito per danneggiarlo.
Con queste accuse – danneggiamento e incendio – erano stati denunciati marito e moglie, un 33enne albanese e una lucchese di 38 anni.
Le indagini vanno avanti. In mattinata la polizia è tornata sul posto per un sopralluogo insieme al personale di Arpat, per svolgere gli accertamenti del caso e prelevare campioni di quello che rimane dell’esposivo, per capire in quale modo sia stato realizzato.
“Abbiamo sentito un forte botto attorno alle 23,48 – racconta un abitante della zona -, sembrava proprio un’esplosione ma inizialmente non abbiamo capito cosa fosse accaduto”. “Lo abbiamo sentito perfino da Saltocchio quel boato – racconta una donna -, abbiamo pensato che fosse successo qualcosa di grave, il boato è stato fortissimo“.
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