Pescavano novellame di anguilla, sanzionati bracconieri foto

Blitz in Versilia: si tratta di una specie in pericolo che le autorità stanno cercando di preservare

Finiscono nei guai bracconieri del novellame di anguille cieche. A sanzionarli i militari della stazione carabinieri di Camaiore, insieme ai colleghi della Lucchesia con i quali è stata intrapresa una campagna di controlli per la prevenzione e repressione del bracconaggio del novellame.

Durante l’ultimo servizio, effettuato la scorsa settimana, sono stati individuati e sanzionati alcuni che avevano pescato, con mezzi non consentiti (nasse e cerchiaie), un numero significativo di avanotti. I mezzi illegali sono stati sequestrati e i piccoli di anguilla, fortunatamente ancora in vita, sono stati reimmessi in acqua. A ciascuno dei trasgressori è stata contesta una sanzione di circa tremila euro.

Particolare attenzione viene posta dai carabinieri forestali a questa forma di bracconaggio in quanto l’anguilla europea è registrata come “in pericolo critico” dalla lista rossa Iucn (Unione internazionale per la conservazione della natura), che è il gradino immediatamente precedente l’estinzione; trattasi inoltre di una specie compresa nella convenzione di Washington (Cites) che regola il commercio internazionale delle specie di fauna e flora minacciate di estinzione.

Le principali cause della rarefazione dell’anguilla, specie poco sensibile all’inquinamento, sono proprio da ricercare nell’eccessivo sforzo di pesca soprattutto a carico dei giovani; si evidenzia come, a causa del peculiare ciclo riproduttivo, questa specie non sia allevabile in cattività per ripopolamenti se non catturando i giovani al loro ritorno dalla migrazione.

Le abitudini riproduttive delle anguille, rimaste avvolte nel mistero per secoli (Aristotele era convinto che le anguille si generassero spontaneamente dal fango), sono proprio tra le ragioni per cui questa specie riveste un elevatissimo interesse. Solo recentemente è stato definitivamente conosciuto il complesso ciclo riporduttivo di questa specie: quando raggiungono la maturità riproduttiva, le anguille femmina discendono i fiumi per raggiungere il mare, incontrando così gli individui maschi che vivono nelle acque salmastre alle foci.

E’ da qui che in autunno comincia la sorprendente migrazione verso il Mar dei Sargassi, un viaggio lungo oltre 6000 chilometri. Gli individui che riescono a raggiungere la meta, in primavera, depongono le uova concludendo il proprio ciclo vitale. I piccoli di anguilla in estate iniziano il viaggio di ritorno, seguendo la Corrente del Golfo. Durante il tragitto, che dura circa 3 anni, aumentano di volume trasformandosi in ceche.

L’attività dei carabinieri forestali a tutela di questa interessantissima specie proseguirà sia per reprimere azioni di bracconaggio ma anche per verificare la destinazione del pescato che, in particolarmente apprezzato, spunta sul mercato illegale prezzi elevatissimi.

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