Morto il pianista e direttore d’orchestra Ezio Bosso

Sarebbe stato l'ospite d'onore dell'edizione 2020 di Lucca Classica lo scorso 3 maggio

È morto a Bologna il pianista e direttore d’orchestra Ezio Bosso. Aveva 48 anni. Bosso era nato a Torino il 13  settembre 1971 e si era avvicinato alla musica all’età di 4 anni. Nel  2011 era stato operato al cervello per l’asportazione di un tumore ed è stato anche colpito da una sindrome autoimmune.

Nonostante le malattie, ha continuato a suonare, comporre e dirigere. Successivamente, nel settembre 2019 il peggioramento di una malattia neurodegenerativa ha costretto Bosso ad interrompere l’attività di pianista, avendo compromesso l’uso delle mani.

Bosso avrebbe dovuto essere, lo scorso 3 maggio e prima del lockdown, l’ospite d’onore dell’edizione 2020 di Lucca Classica. Era stato chiamato a dirigere l’orchestra sinfonica dell’istituto superiore di studi musicali Boccherini nell’esecuzione della Sinfonia n.1 in Do maggiore Op. 21 e Sinfonia n.7 in La maggiore Op. 92 di Beethoven.

Bosso era già stato ospite a Lucca il 30 giugno 2018 con la Stradivarifestival Chamber Orchestra, protagonista del concerto organizzato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca per celebrare il quinto anniversario della riapertura del complesso conventuale di San Francesco.

“All’inizio della prossima settimana – commenta Marco Cattani presidente dell’Aml – avremmo annunciato che Bosso sarebbe stato con noi in primavera e con la sua presenza sarebbe stato davvero più bello e significativo tornare a condividere quel momento di festa che è Lucca Classica”. Simone Soldati, direttore artistico del Festival Lucca Classica, sottolinea: “La sua visione della musica come valore necessario e la sua “battaglia sorridente” per farla arrivare davvero a tutti sono da sempre anche la nostra missione. Una missione condivisa che ora porteremo avanti anche per lui, sicuramente”.

“‘Prendete la vita con leggerezza, ché leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore’. Questo scriveva Italo Calvino; e questo mi viene in mente quando penso a Ezio Bosso – afferma Giovanni Del Carlo, amministratore unico del teatro del Giglio – Un uomo, un professionista, un artista che ha saputo guardare le cose dall’alto, con un coraggio e una determinazione capaci di travolgere ogni difficoltà, ogni miseria, ogni dolore, trasformando tutto in musica e condivisione.

“Sarebbe stato un onore ospitare nuovamente a Lucca il maestro Bosso – afferma Francesco Battistini, presidente del consiglio comunale – questa volta addirittura per cinque lunghi giorni, con prove aperte al pubblico e un grande concerto finale. Grazie al Lucca Classica Music Festival, la città avrebbe condiviso un’esperienza di musica e umanità di rara bellezza e di grande valore. La pandemia prima e ora il destino, ci hanno privato di questa grande occasione. La perdita è grande, così come il dolore“.

Solo pochi mesi fa il maestro Bosso aveva detto: “Sono davvero molto felice di venire a Lucca per questo progetto che mi ha entusiasmato fin dall’inizio. Lucca Classica è in linea con la mia visione della musica“. Per il Festival, i suoi promotori, il suo pubblico e tutti coloro che erano pronti a raggiungere Lucca per conoscerlo e vivere la musica attraverso le sue parole e il suo sorriso questo è un giorno immensamente triste.ù

È sinceramente commosso  anche il pensiero che Marcello Bertocchini, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, ha rivolto alla figura di Ezio Bosso

“È ancora vivo nelle nostre menti – ha dichiarato Bertocchini – il ricordo di quella meravigliosa serata in San Francesco, in cui Ezio Bosso fu capace di emozionarci con la musica e con tante, splendide, parole. La sua arte era, è e resterà per sempre, un inno alla vita. In una fase delle nostre esistenze in cui si parla tanto di rinunce e di sacrifici, l’esempio di questo grande artista, ma soprattutto di un uomo indomabile, dovrebbe essere di ispirazione per tutti”.

“Se ne è andato un ‘testimone’ – ha proseguito Bertocchini – una persona che aveva qualcosa da dire, da condividere, e che lo ha fatto regalando se stesso all’arte e al mondo”.

 

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