Minacce di estrema destra a un giornalista, nei guai 45enne di Viareggio

Operazione in sette province dei carabinieri con la collaborazione di Facebook: l'accusa è anche di diffamazione a mezzo stampa

Minacce via web a un giornalista di Repubblica, perquisizioni anche a Lucca. Identificato, fra gli autori, anche un 45enne viareggino di estrema destra. 

Questa mattina (19 maggio) i carabinieri hanno eseguito 7 perquisizioni domiciliari a carico di altrettante persone residenti nella province di Milano, Brescia, Varese, Trieste, Lucca, Vicenza e Rovigo (tre già conosciuti dalle forze dell’ordine), identificati tra coloro che l’anno scorso avevano minacciato su Facebookl Paolo Berizzi, corrispondente del quotidiano, autore di un libro sulle tifoserie ultras di estrema destra.

L’atto è stato disposto dalla procura della Repubblica di Bergamo a firma del sostituto procuratore Emanuele Marchisio e, per il minorenne, dal sostituto presso il tribunale dei minori di Brescia, Lara Ghirardi.

Dopo le indagini del nucleo investigativo dei carabinieri di Bergamo, le procure hanno voluto ricercare ulteriori elementi a carico delle persone finite sotto la lente, anche per far piena luce sull’ambiente di queste tifoserie che, con l’utilizzo dei social, presupponendo l’anonimato dell’azione e le difficoltà investigative per risalire alle identità, ritengono sia terreno fertile per facili minacce ed insulti generalizzati.

Nella circostanza però l’attività è stata svolta con opportune analisi alle quali il noto social network ha risposto positivamente fornendo dati (nello specifico gli Ip ed i nominativi di iscrizione al social) con i quali, a seguito di accertamenti tecnici sulle reti telefoniche utilizzate in Italia, si è giunti a localizzare gli indagati. Durante le operazioni sono stati quindi sequestrati numerosi telefoni cellulari e pc con la finalità di ricostruire tutta la rete dei soggetti intervenuti.

Gli indagati poi, oltre che dal punto di vista penale, rischiano di dover anche risarcire a livello patrimoniale il professionista che, di fatto, è stato costretto a limitare la propria vita ed i propri spostamenti essendo stato posto sotto scorta fin dai primi messaggi.

In particolare, per la provincia di Lucca, il provvedimento ha riguardato un 45enne residente a Viareggio, nella cui abitazione i carabinieri del reparto operativo hanno trovato una bandiera a croce celtica, oltre ad un telefonino ed al computer.

I soggetti, tutti compresi in un’età tra i 17 ed i 55 anni, dovranno rispondere dei reati di minacce e diffamazione a mezzo stampa. 

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