Locale sequestrato, il titolare: “Contro di noi accuse infami sui social, ora denuncio”

Giovanni Martini si sfoga su Facebook: "Anche io ho una famiglia da tutelare"

Non ha ricevuto soltanto solidarietà il titolare del bar Monica, chiuso alcuni giorni fa dalla polizia municipale su delega del gip per il presunto reato di disturbo della quiete pubblica.

Il fascicolo d’indagine aperto dal sostituto procuratore Enrico Corucci è chiuso e Giovanni Martini è iscritto nel registro degli indagati con l’ipotesi di reato di disturbo della quiete pubblica. Non sono concluse, invece, le polemiche e le accuse che corrono sui social all’indirizzo del presidente della commissione città di Lucca di Confcommercio.

Secondo il commerciante un’opera di vera e propria diffamazione, al punto che ha incaricato i suoi legali di sporgere denuncia. “Nonostante gli atti ufficiali – spiega Martini in uno sfogo su Facebook – parlino chiaro e le indagini siano terminate, con la conclusione che l’unico e solo capo d’imputazione sulla mia persona e la mia attività sia disturbo della quiete pubblica, continuano a sostenere naturalmente in forma anonima per i social e col passaparola, che ci siano altre ragioni ben più gravi sui motivi del sequestro della mia attività”.

Da qui dopo giorni di tam tam e bufale la decisione di Martini: “Visto che purtroppo per un po’ di tempo non potrò pensare da solo a sistemare certi problemi per ovvi motivi, stanno scattando le denunce da parte degli avvocati. Anch’io ho una famiglia da tutelare”.

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