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Un volo della 46esima brigata aerea di Pisa rimpatria due positivi al Covid foto

Il volo ha trasportato i pazienti all'interno di due speciali barelle isolanti

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Un volo della 46ma Brigata aerea di Pisa  ha riportato dall’Albania in Italia due pazienti con il Coronavirus-

Nella notte tra sabato 19 e domenica (20 dicembre), due uomini affetti da Covid 19 sono stati rimpatriati da Tirana, con un trasporto in biocontenimento, effettuato da un C130J della 46ª Brigata Aerea di Pisa.

“Le Forze Armate, sin dall’inizio dell’emergenza, sono in prima linea al servizio del Paese e continua senza sosta l’impegno di tutta la Difesa, pronta a dare la sua parte anche con la distribuzione dei vaccini con l’operazione Eos –  così ha commentato il Ministro della Difesa Lorenzo Guerini.

Il volo che ha trasportato i pazienti, all’interno di due speciali barelle isolanti, è decollato da Pisa alla volta di Pratica di Mare. Una volta giunto nell’aeroporto romano ed aver imbarcato le barelle e l’equipe medica specializzata dell’Aeronautica Militare, il velivolo è ripartito per l’aeroporto di Tirana. Da qui il C130J è ridecollato alla volta di Amendola, dove è atterrato dopo circa un’ora di volo, consentendo ai pazienti di essere celermente trasferito dalla protezione civile presso la struttura di destinazione.

Il trasporto è stato richiesto dal Coau (Centro Operativo Aereo Unificato) della protezione civile ed è stato coordinato dal comando delle operazioni aeree di Poggio Renatico . Il velivolo a cui è stato assegnato il task è un C130J della 46ª Brigata Aerea di Pisa, uno dei velivoli che la Forza Armata mantiene in stato di prontezza per esigenze di supporto alla collettività.

Per l’emergenza Covid 19n le Forze Armate hanno messo in campo uno sforzo considerevole, impiegando dal 23 ottobre (2^ fase) una media giornaliera di 1141 militari per un totale complessivo di giornate/uomo di 65mila058 in attività che vanno dal supporto logistico a quello tecnico sanitario, quale ad esempio quello fornito dai team interforze di 366 medici e 700 infermieri che operano nei Dtd, in concorso nelle strutture sanitarie militari e civili e negli ospedali da campo.

Il supporto del ministero della difesa si esplicita anche tramite altre risorse messe a disposizione della collettività, tramite il comando operativo di vertice interforze, ovvero 73 mezzi aerei per il trasporto anche in bio-contenimento e 322 mezzi per il trasporto di materiale sanitario e dispositivi di protezione individuale.

Oltre questi assetti, la Difesa ha reso disponibili 18 strutture logistiche delle forze armate con funzione “Covid Hotel” per un totale di  2mila 353 posti per pazienti in quarantena/isolamento, 4 ospedali da campo e circa 152 posti nel nosocomio militare del Celio a Roma e nei centri ospedalieri militari di Milano e Taranto.

Infine, per la gestione dell’emergenza, è stato incrementato di oltre 750 unità il dispositivo impiegato nell’ambito dell’Operazione Strade Sicure, per un totale di circa 7.803 militari che concorrono al controllo del territorio, in supporto e stretto coordinamento con le forze dell’ordine.

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