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Va in ospedale a Livorno per un problema a una gamba e muore per Covid e New Delhi

L'uomo su Facebook ha scritto il diario denuncia fino a poche ore del decesso. Interrogazione ai vertici sanitari della consigliera pentastellata Silvia Noferi

Va al pronto soccorso dell’ospedale di Livorno per un problema a una gamba muore, dopo un mese,  dopo aver contratto il Covid e il batterio New Delhi. L’uomo, durante la sua degenza, ha tenuto un diario sul sul profilo Facebook fino a poche ore prima della sua morte.

“L’Assessore Bezzini intervenga per far luce su questa vicenda – la richiesta della consigliera pentastellata Silvia Noferi in una interrogazione ai vertici regionali della sanita -. Era il 14 dicembre 2020 quando per un dolore a una gamba si presenta al Pronto Soccorso. La diagnosi, a quanto si apprende, è occlusione arteriosa e polmonite no Covid”.

“Come da prassi – prosegue la politica –  il paziente all’ingresso in ospedale viene sottoposto a un tampone Covid che risulta negativo.  Dal suo diario social, aggiornato quotidianamente  denuncia fin da subito lo stato da terzo mondo dell’ospedale dove contrae il terribile batterio New Delhi e dopo pochi giorni il Covid”.

“Racconta – prosegue Noferi – con grande lucidità le condizioni in cui versano gli ambienti dell’ospedale e qual’è l’assistenza ricevuta nel reparto dov’è ricoverato.  I suoi post sono un testamento-denuncia: Le istituzioni e la magistratura abbiano il coraggio di portare alla luce questi abissi di arretratezza e disumanità, scrive ad un amico. Racconta dopo aver contratto il letale batterio New Delhi che era quasi inevitabile contrarlo in un reparto decrepito e trascurato che pare una sorta di lazzaretto dove le piccole mattonelle hanno le fughe scure e l’asse gabinetto nel bagno crettata, ricettacoli di qualsiasi batterio e germe. Poi quell’assistenza infermieristica superficiale e disumana dove non esiste il rispetto della persona che lo umilia.  Dopo il suo decesso, avvenuto un mese dopo il ricovero a causa del micidiale cocktail causato dal batterio News Delhi e dal virus Covid-19 il dottor Luca Carneglia, direttore del Presidio Ospedaliero livornese, con un comunicato alla stampa locale dichiara che più di qualunque altra cosa avremmo voluto essere all’altezza delle aspettative del paziente. Ci scusiamo che in questo caso non ci siamo riusciti”.

“Non si può liquidare così la vicenda personale, sanitaria e umana di un uomo lucido fino all’ultimo che nel lungo mese di agonia ha più volte denunciato, senza essere ascoltato lo stato delle cose.  Com’è possibile – prosegue Noferi – che durante l’emergenza sanitaria in corso negli ospedali toscani non si siano rinforzate le attenzioni per il contenimento delle infezioni da germi multiresistenti che ben sappiamo, come riporta Ars nel suo monitoraggio on line, ha una diffusione particolarmente significativa nell’area nord-occidentale della Toscana fin da novembre 2018?”

“Chiediamo – conclude la consigliera Cinque Stelle – all’assessore Simone Bezzini di fare luce su questa vicenda disumana. Il trattamento che è stato riservato al paziente non è degno di un paese civile come il nostro”.

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