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Importano dalla Spagna 6 quintali di hashish, la droga era nelle fioriere: traditi dal mare mosso

Il carico arrivato nel porto di Livorno avrebbe fruttato tre milioni di euro

Importano dalla Spagna oltre 6 quintali di hashish, in carecere due venditori di vasellame

È durata circa un anno l’indagine, coordinata e diretta dalla procura della Repubblica di Livorno, svolta dalla squadra mobile labronica con la collaborazione dell’ufficio di frontiera marittima della polizia di Stato e del reparto antifrode dell’agenzia Dogane e Monopol,  che ha consentito di trarre in arresto, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip, due torinesi residenti nel capoluogo piemontese.

L’inchiesta ha preso le mosse da quanto accaduto l’11 novembre 2019, allorquando era giunta nel porto labronico, proveniente dalla città di Valencia, una motonave che trasportava, tra l’altro, un semirimorchio che, a causa delle pessime condizioni del mare, aveva urtato contro altri rimorchi, ciò che aveva causato il danneggiamento della gran parte del suo carico, tra cui 18 fioriere di grandi dimensioni. Dopo l’arrivo della motonave in porto, durante le operazioni di trasbordo delle fioriere su un altro semirimorchio non danneggiato e quindi idoneo a circolare, gli operatori portuali avevano notato che dall’interno di alcune delle fioriere danneggiate erano fuoriusciti alcuni panetti sigillati con cellophane trasparente ed avevano richiesto l’intervento della Polizia. I poliziotti avevano proceduto ad un approfondito controllo delle fioriere ed avevano accertato che al loro interno erano stati occultati 850 panetti, tutti sigillati con cellophane, contenenti complessivamente oltre 613 chili di hashish.

Grazie alla sinergia operativa delle forze di polizia impegnate nell’indagine è stato possibile individuare il destinatario delle fioriere, il titolare di una ditta che si occupava compravendita di vasi, che aveva nella sua disponibilità un capannone, ubicato in un paese della provincia di Pistoia, ove avrebbe dovuta essere consegnata la fornitura di fioriere, oltre ad un altro capannone intestato all’altro arrestato.fioriere

Gli investigatori hanno quindi effettuato dei sopralluoghi che hanno confermato i loro sospetti: in realtà, entrambi i capannoni erano chiusi e non operativi e le ditte dei due venditori di vasellame erano da considerarsi nient’altro che coperture finalizzate all’importazione di consistenti quantitativi di droga dall’estero. Entrambi i commercianti, nei giorni appena precedenti a quello dell’imbarco del semirimorchio a Valencia, si trovavano in Spagna, dove gli inquirenti ritengono si siano recati appositamente allo scopo di organizzare il trasporto in Italia delle fioriere modificate per trasportare l’hashish a Livorno. Difatti, il valore commerciale della merce oggetto della spedizione, al di sotto dei 5mila euro, non poteva certamente giustificare il fatto i due avessero ritenuto di dover seguire di persona le operazioni di spedizione, recandosi in Spagna, ciò che invece risulta dalle intercettazioni, che evidenziano addirittura la conoscenza di come lo stupefacente era stato lì imballato.

Lo stupefacente avrebbe fruttato una somma, stimata dagli stessi indagati, tra i 2 milioni e mezzo e i 3 milioni di euro.

I due si trovano ora in carcere.

 

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