Confesercenti e Confcommercio scendono in piazza con gli imprenditori: “Fateci lavorare” foto

Lunedì (1 marzo) la grande giornata di mobilitazione a Lucca, Massa e Viareggio per chiedere una nuova gestione dell'emergenza sanitaria

Tornare a lavorare. È questo, molto semplicemente, ciò che chiedono unitamente Confcommercio e Confesercenti che lunedì (1 marzo), insieme agli imprenditori di ogni settore, scenderanno in piazza per reclamare una diversa gestione dell’emergenza sanitaria. Un’emergenza che, come purtroppo tutti sanno, sta mettendo in ginocchio l’intero Paese anche dal punto di vista economico.

Un grido di aiuto per i tanti, tantissimi imprenditori che ad un anno dal primo lockdown sono ancora costretti a tener abbassate le loro saracinesche nonostante abbiano speso soldi – tanti – per mettere i propri locali in regola e poter lavorare in sicurezza.

Una grande mobilitazione a livello regionale che arriva dopo lo “schiaffo” di San Valentino, la goccia che ha fatto traboccare un vaso ormai pieno da mesi.

La manifestazione si terrà in tutte le province della regione, comprese ovviamente quelle di Lucca e Massa Carrara. L’iniziativa, per quanto riguarda questi due territori, vedrà lo svolgimento di tre diverse manifestazione, tutte in programma dalle 11 in poi. Una a Lucca, con ritrovo in piazza Napoleone e la presenza del prefetto, una a Massa, con ritrovo in piazza Aranci dove gli imprenditori formeranno una catena umana, e una a Viareggio, dove i due presidenti locali incontreranno l’assessore al commercio Alessandro Meciani in piazza Nieri e Paolini.

Il messaggio, come detto, è molto chiaro: “La gente vuole lavorare”. Servono dunque nuove regole, ma anche certezze, ristori e indennizzi per i mesi in cui le attività non hanno dovuto lavorare, ma avrebbero potuto.

“Chiusure totali, riaperture a singhiozzo, zone colorate. Dagli imprenditori del nostro territorio ci arrivano tante richieste di aiuto, soprattutto per la mancanza di regole certe senza le quali non si riesce a portare avanti una programmazione del lavoro – ha commentato Rodolfo Pasquini, presidente Confcommercio delle province di Lucca e Massa Carrara – In questo anno abbiamo capito che sicurezza e lavoro possono coesistere, molti hanno speso decine di migliaia di euro per adattarsi alle nuove regole, e allora facciamolo. Siamo anche disposti a rivedere le regole per garantire maggiore sicurezza, ma adesso basta, le nostre attività hanno bisogno di lavorare e soprattutto hanno sempre dimostrato di poterlo fare”.

“Sono tanti i lavoratori che stanno soffrendo – ha aggiunto Alessio Lucarotti, presidente Confesercenti Toscana Nord – penso anche alle agenzie di viaggio, alle guide turistiche, al mondo della montagna e della cultura, cinema e teatri sono infatti ancora chiusi. Questa manifestazione nasce a livello regionale per chiedere di porre attenzione anche a questi lavoratori. Non saremo lì per puntare il dito e per lamentarci, ma per dire che serve un totale cambio di marcia: chiediamo rispetto e soprattutto una pianificazione certa su ciò che si può fare e non fare e soprattutto quando. Il lavoro degli esercenti è faticoso e lottano ogni giorno per la sicurezza di tutti. Penso anche al mondo ‘sommerso’ delle palestre, delle piscine, anche loro da un anno chiusi e senza prospettive. Occorre trovare sinergie, soluzioni, anche le casse integrazioni ormai stanno per terminare. Una crisi che sta mettendo in ginocchio tutti, anche fornitori, filiere, il mondo dell’agricoltura. Purtroppo la crisi economica non finirà con la fine della pandemia, che speriamo tutti finisca in fretta. C’è parecchio da lavorare per rimettere in sesto il paese”.

“Scendiamo in piazza – proseguono Pasquini e Lucarotti– per chiedere nuove regole, capiamo gli indici preoccupanti ma anche quelli della sopravvivenza del mondo dell’imprenditoria sono importanti e ci preoccupano molto. Abbiamo dimostrato di poter lavorare in sicurezza, di essere pronti, basta sciocchezze come ‘a pranzo aperti ma a cena no’, siamo anche disposti a investire altri denari ma solo con la certezza di poter lavorare. Servono ristori immediati – prosegue –una nuova moratoria fiscale e tributaria, la proroga della cassa integrazione, il blocco degli sfratti almeno per tutto il 2021 ma anche la necessità di innovazione: Serve un piano di ripartenza e innovazione su tutto il settore terziario per poter ripartire”

Le varie manifestazioni avverranno – naturalmente – nel pieno rispetto delle normative sul distanziamento sociale, per ribadire una volta di più la volontà del mondo imprenditoriale di volere per primo il rispetto delle regole, senza che però questo comporti l’impossibilità di lavorare.

E per dare il senso di una problematica gravissima che coinvolge non solo gli imprenditori, ma una intera “filiera”, alle manifestazioni sono invitati a partecipare anche lavoratori, collaboratori e familiari degli imprenditori stessi. I partecipanti si daranno appuntamento per mettere in scena a partire dalle 11 una lunga, immobile e silenziosa “catena umana”. In piedi, uno accanto all’altro (ma a distanza di sicurezza), indossando alcuni cartelli esplicativi, testimonieranno come e quanto le loro attività siano interconnesse, tanto che la chiusura imposta ad alcune si riflette in una consistente flessione del lavoro per tutti. Al termine una delegazione di imprenditori consegnerà ai prefetti di Lucca e Massa Carrara, in quanto rappresentanti dello stato, un documento di sintesi che riepiloghi la gravità della situazione e le richieste per cercare di contenerne gli effetti.

“Tutte le imprese sono pronte ad aprire anche domani – ha aggiunto Daniele Benvenuti di Confesercenti Viareggio – Chi urla di solito risolve poco, noi invece abbiamo le risposte e ci auguriamo che il nuovo governo tenga conto di queste necessità”.

Importantissimo anche il tema dei vaccini: “I vaccini sono stati fatti in primis al personale sanitario e subito dopo alle forze dell’ordine – dice Pasquini – per carità, giustissimo, ma perché non si parla ancora di vaccini per chi sta sempre al pubblico come i commercianti? I tabaccai, ad esempio, sono stati obbligati a restare aperti anche in pieno lockdown, addirittura hanno consegnato le mascherine ai clienti. Più servizio pubblico di così.”.

“Il vaccino per tutto il settore terziario è un altro tema importante su cui lavorare – ha detto Lucarotti – ma purtroppo non rientra ancora tra le priorità, tra le urgenze. Necessitiamo assolutamente di un passaporto europeo per la vaccinazione che permetterebbe di nuovo gli spostamenti. Noi come provincia di Lucca siamo stati abbastanza fortunati, ma città toscane come Siena e Firenze stanno davvero accusando il colpo: alcune città italiane vivono solo esclusivamente di turismo e  adesso sono totalmente ferme. Con i vaccini ci stiamo avvicinando alla fine, ma sarà ancora molto lunga, non possiamo aspettare ancora…dobbiamo lavorare ed essere supportati”.

Gli enti dicono no anche alle sanzioni dei locali a causa degli assembramenti: “Se fuori si creano gruppi di persone il problema è di facile risoluzione: fateli entrare. Nei locali potrebbero stare al sicuro e nel pieno rispetto della legalità. Inutile penalizzare i locali quando la gente fuori fa assembramenti magari avendo comprato viveri e bevande altrove”.

Come partecipare

Tutti gli iscritti alle due associazioni verranno invitati a partecipare attraverso l’invio di una mail personale dedicata. Ma le manifestazioni sono aperte a tutti: chiunque sia interessato può scrivere entro sabato (27 febbraio) all’indirizzo di posta elettronica marketing@confcommercio.lu.it oppure comunicazione@confesercentitoscananord.it indicando il proprio nome, il numero delle persone accompagnatrici e la sede scelta (Lucca o Massa) per partecipare, in modo che gli organizzatori possano poi gestire al meglio la disposizione dei presenti piazza per piazza.

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