La Toscana resta zona arancione, ma tutta la Versilia passa in rosso

Ufficiali le decisioni di governo e Regione per la prossima settimana. Si attende una nuova ordinanza per le seconde case

La Toscana resta in zona arancione almeno fino al 28 marzo. Questa la decisione del comitato tecnico scientifico comunicata oggi.

La regione ha un indice di trasmissibilità Rt di 1,09, per questo parametro si avvicina alla zona gialla, che scatta a 1, mentre l’indice di contagio complessivo è a 246.

Alcune zone, però, come già annunciato e come da prerogativa della Regione, saranno rosse anche se le relative ordinanze scatteranno domani. Restano tali le province di Prato, Pistoia e Arezzo come la scorsa settimana e anche il comprensorio del Cuoio e l’Empolese Valdelsa. Si allarga a tutta la Versilia (lo ha annunciato con un video il sindaco di Viareggio, Giorgio Del Ghingaro) il provvedimento che aveva riguardato Viareggio la scorsa settimana.

In zona rossa anche una parte della provincia di Grosseto e per la precisione il capoluogo, Scarlino (già rosso), Castel del Piano, Seggiano, Roccastrada, Follonica e Arcidosso e forse Gavorrano, su richiesta de sindaco Biondi, benché sotto soglia.

Attesa, inoltre, una nuova ordinanza da parte del governatore Giani per quanto riguarda la possibilità di recarsi nelle seconde case: ci si potrà recare nelle abitazioni non principali solo in caso della presenza nel territorio del proprio medico di base.

Resta critica la posizione del sindaco di Pietrasanta, Alberto Giovannetti: “Ho espresso la mia contrarietà alla decisione. Ci adegueremo a quanto stabilito dalla Regione Toscana così come sempre abbiamo fatto di fronte a decisione degli enti superiori. Pietrasanta non ha però numeri da zona rossa e ci tengo a ribadirlo”.

“È passata la linea del lockdown di ambito – conclude –  Sono dispiaciuto per le imprese e per i ragazzi che dovranno tornare alla didattica a distanza. Mi auguro solo che questo sia l’ultimo sacrificio che dovremo fare”.

“La zona rossa sarà formalizzata domani in un provvedimento della Regione e partirà da lunedì – spiega il sindaco di Camaiore, Alessandro Del Dotto – Per adesso, il provvedimento dovrebbe durare una settimana. Raccomando attenzionee impegno ai massimi livelli, con responsabilità e serietà: dobbiamo piegare quanto prima la curva del contagio in Versilia e migliorare quella condizione di salute generale che consentirà a tutti di tornare presto a poter vivere una condizione migliore”.

Critico anche Coluccini da Massarosa: “Capisco l’esigenza di una riflessione unitaria – dice – ma il nostro territorio non è omogeneo, esistono differenze da zona a zona e non credo che la chiusura generalizzata possa aiutare Massarosa a difendersi della pandemia. La mia non è affatto una sottovalutazione dei rischi, anzi è semmai la volontà di valorizzare le risorse e le caratteristiche del territorio per combattere meglio l’espandersi del contagio. Massarosa ha un territorio vasto fatto di 16 frazioni e 21 plessi scolastici e questo permette di avere situazioni sia di vita quotidiana che di ambiente scolastico a minor densità rispetto ad altri comuni”.

“Penso ai nostri ragazzi che torneranno in Dad – prosegue – penso che molti genitori lavorando comunque dovranno ricorrere ai nonni per tenere i più piccoli e mi chiedo se questo migliori o peggiori la situazione contagi. La situazione dell’ospedale mi preoccupa ovviamente molto ma temo non basti la zona rossa. Spero si intraprenda un percorso serio di potenziamento dei posti letto e del personale. Spero anche che si attivino ristori sostanziosi e concreti per le nostre attività commerciali che ancora una volta subiranno grandissime perdite. Detto questo ovviamente rinnovo l’appello ai miei cittadini alla prudenza ed al rispetto delle regole e ovviamente mi allineo alal volontà della Regione Toscana di procedere alla zona rossa.

 

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