Muore a 20 anni nella casa di accoglienza, i familiari si rivolgono all’avvocato

Il legale Lasagna: "La famiglia della ragazza, residente a Viareggio, non crede al suicidio e ha chiesto l'autopsia"

Si sono rivolti all’avvocato Aldo Lasagna i familiari della giovane 20enne trovata morta lo scorso 26 marzo in una struttura di accoglienza gestita da suore a Massa Carrara.

La famiglia, di origine bosniaca ma residente a Viareggio da anni, tramite il legale viareggino, ha presentato denuncia dai carabinieri per chiedere che venga eseguita l’autopsia sul corpo della ragazza e fare luce sulle cause del decesso.

I carabinieri della provincia apuana, intervenuti nell’immediatezza dei fatti, hanno rinvenuto il corpo esanime della giovane, che aveva ingerito una dose massiccia di psicofarmaci, prescritti dal medico che l’aveva in cura, e anche un biglietto di addio dove la stessa ragazza spiegava i motivi del suo gesto.

“Siamo pronti a nominare, se del caso, un nostro consulente di parte – spiega l’avvocato Lasagna – per fare chiarezza sul suicidio, allo stato dei fatti per noi solo presunto. La ragazza era seguita dai servizi sociali del Comune di Viareggio e a ottobre dello scorso anno era stata inserita nella struttura apuana, vicina alla scuola che la giovane frequentava. La famiglia era contaria a questo inserimento, e si era comunque raccomandata che venissse seguita”.

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