Pistole in Comune, la Cassazione chiude il “caso” Vagli

Respinto il ricorso presentato dalla procura di Lucca contro il dissequestro delle armi

Chiuso definitivamente il caso giudiziario relativo al ritrovamento di due pistole  trovate lo scorso anno in una cassaforte nel palazzo comunale di Vagli. Già il tribunale del Riesame di Lucca aveva disposto il dissequestro delle armi facendo cadere le accuse nei confronti del sindaco e del vicesindaco, Giovanni Lodovici e Mario Puglia, ma la Procura cittadina aveva proposto ricorso per Cassazione contro tale provvedimento ma nei giorni scorsi gli ermellini hanno respinto l’istanza della magistratura inquirente.

Il sequestro era scattato il 25 maggio del 2020 nell’ambito delle perquisizioni per l’inchiesta su una presunta appaltopoli in Comune. Nello specifico erano state sequestrate due pistole Beretta, con diverse cartucce e tre caricatori, custoditi in un forziere di cui possedeva la chiave Puglia. Gli inquirenti, nei giorni successivi, avevano potuto appurare che si trattava di pistole di ordinanza che erano state riconsegnate da ex dipendenti comunali, appartenenti alla polizia municipale al momento del congedo. I giudici del tribunale di Lucca cui era stata poi presentata istanza di Riesame nei confronti della convalida del sequestro avevano deciso di riconsegnare le armi, facendo cadere le accuse che erano state mosse nei confronti degli amministratori. Le due pistole, infatti, erano state acquistate per gli agenti da due precedenti sindaci e i magistrati avevano ritenuto, chiarita la situazione, fossero insussistenti le accuse mosse in un primo momento al primo cittadino e al suo vice. Ora la parola definitiva sulla vicenda giudiziaria da parte della corte di Cassazione.

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