Cartello sul prezzo del cartone ondulato, Tar conferma le sanzioni dell’antitrust alle aziende del cartario

Il tribunale amministrativo ha confermato motivazioni e multe comminate a 21 realtà del settore, respingendone il ricorso

Confermata dal Tar del Lazio la sanzione, tra le più alte di sempre, per un totale di 287 milioni di euro a 21 cartiere su 25 che erano finite nel mirino dell’autorità garante della concorrenza e del mercato nel 2019. Le aziende, fra le quali alcune della provincia di Lucca, erano accusate in pratica di aver “fatto cartello” sul prezzo del cartone ondulato.

I giudici amministrativi martedì (25 maggio) hanno difatti rigettato 21 dei 25 ricorsi presentati da altrettante imprese sanzionate dall’autorità all’esito del procedimento sui prezzi del cartone ondulato, confermando, nelle motivazioni e nelle sanzioni, il provvedimento sanzionatorio dell’autorità antitrust.

Con il provvedimento impugnato, l’autorità antitrust ha accertato la sussistenza di due intese restrittive della concorrenza nel mercato dei fogli in cartone ondulato e nel mercato degli imballaggi in cartone ondulato, in violazione dell’articolo 101 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea.

Il relativo procedimento si segnala per il larghissimo numero di imprese coinvolte e sanzionate e per gli importi complessivi delle multe imposte, tra le più alte di sempre. In tale contesto, con le sentenze del 25 maggio scorso, il giudice amministrativo di primo grado, rigettando i ricorsi, ha evidenziato, con riguardo a entrambe le intese restrittive della concorrenza, il “robustissimo quadro probatorio” e l’“adeguata analisi della portata competitiva” svolta dall’autorità sui quali si fonda il provvedimento sanzionatorio e da cui sono emersi ripetuti contatti tra le parti in violazione dell’articolo 101 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea.

In particolare, con riferimento al mercato della produzione e commercializzazione di fogli in cartone ondulato l’autorità ha accertato che le società hanno posto in essere tra il 2004 e il 2017 “un’unica e complessa intesa continuata nel tempo volta a definire i prezzi di vendita e i fermi degli stabilimenti produttivi“. La sanzione è stata commisurata alla ritenuta gravità e alla durata dell’infrazione.

Alcune cartiere avevano presentato la cosiddetta “domanda di clemenza” all’autorità per evitare sanzioni superiori a 70 milioni di euro. Le cartiere “più grosse”, infatti, avevano ricevuto le sanzioni maggiori rispetto alle altre “più piccole”.

La parola passa ora al Consiglio di Stato per la decisione definitiva.

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