Droga nascosta nelle cassette della frutta, 4 anni e 8 mesi al pusher

Condanna definitiva per un 30enne accusato di far parte del giro di spaccio

Un giovane uomo di origini marocchine condannato definitivamente a 4 anni e 8 mesi di reclusione per spaccio di sostanze stupefacenti. Il 30enne un anno e mezzo fa era già stato riconosciuto colpevole dei reati che gli contestavano gli inquirenti durante l’udienza celebrata col rito dell’abbreviato.

La condanna era stata alta nonostante il riconoscimento della continuazione del reato che aveva riunificato alcuni procedimenti a suo carico sempre per droga. Ora la suprema corte di Cassazione ha scritto la parola fine della vicenda giudiziaria. L’uomo era finito nei guai a seguito di una operazione dei carabinieri di un paio di anni fa che aveva sgominato una banda di spacciatori che agiva tra alcune province della Toscana e del Lazio. In tutto erano state arrestate 7 persone e la particolarità di questa banda era riferita ai luoghi di spaccio.

Per i giudici infatti le zone legate allo smercio della cocaina erano esclusivamente boschi e pinete. Le investigazioni svolte dai carabinieri avevano consentito anche di determinare le modalità di rifornimento delle varie piazze di spaccio, per lo più attraverso corrieri che, soprattutto in orario notturno, previo accordi telefonici, partivano dalla provincia di Lucca per recapitare la droga direttamente all’interno dei boschi. Varie erano anche le modalità con le quali veniva organizzato il trasporto dello stupefacente, che in alcune occasioni veniva occultato addirittura in casse di frutta e verdura. Inoltre, i tempi e le modalità degli acquisti di droga venivano fissati direttamente con gli assuntori, i quali, dopo aver preannunciato il loro arrivo, si fermavano al limite del bosco e attendevano il proprio turno, proprio come in un drive in circostanza che poi aveva dato il nome all’operazione dei carabinieri da cui erano venuti fuori i procedimenti giudiziari che hanno portato in differenti sedi alle condanne di tutti i componenti della banda tra cui quella definitiva di alcuni giorni fa nei confronti del 30enne di origini marocchine ritenuto dai giudici uno dei principali corrieri della cocaina che dalla provincia di Lucca arrivava nelle zone di spaccio.

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