Vicenda giudiziaria Henraux Spa, Antonioli: “Serve un accordo con l’azienda”

Il sindacalista: "Registro con allarme voci che informano sulla volontà della giunta Tarabella di rinunciare ad opporsi alle istanze dell’Henraux"

“Ho letto che l’ultimo consiglio comunale di Seravezza è chiamato a decidere, un indirizzo in merito alla storica vittoria giudiziaria che il Comune di Seravezza ha incassata in rappresentanza degli interessi collettivi degli abitanti della montagna seravezzina, in primo grado con la sentenza pronunciata dal commissario agli usi civici di Roma l’ 8 luglio 2020”.

E’ Andrea Antonioli, già segretario della Fillea Cgil e della camera del lavoro della Versilia, a parlare in merito alla vicenda giudiziaria che contrappone l’Henraux e il comune in rappresentanza dei diritti degli abitanti della montagna di Seravezza.

La sentenza stabilisce che le terre attualmente in possesso dell’Henraux Spa sul Monte Altissimo sono di natura collettiva e vanno reintegrate a cura della Regione Toscana al patrimonio dei naturali aventi diritto di Seravezza.

“Siccome l’Henraux, – chiede il sindacalista – occupante abusivo in base alla sentenza, si è opposta in appello alla sentenza chiedendone la sospensiva, quali indirizzi dovrebbe dare il consiglio comunale all’amministrazione uscente? Registro con allarme voci che informano sulla volontà della giunta Tarabella di rinunciare ad opporsi alle istanze dell’Henraux spianando la strada al loro ricorso in appello  e la cosa sarebbe di una gravità inaudita, oltre che priva di qualsiasi giustificazione Mi auguro che siano voci infondate. Sarebbe una scelta contraria agli interessi che il Comune è tenuto. O tutte le Amministrazioni Comunali di Seravezza degli ultimi decenni hanno sbagliato a portare avanti questa battaglia oppure sbaglierebbe questa smministrazione. In ogni caso decisioni del genere non potrebbero certo essere assunte senza il necessario coinvolgimento di quei cittadini i cui interessi in giudizio il Comune è tenuto a rappresentare. Questo è invece finalmente il momento, nella forza della storica sentenza di ricercare  con l’Henraux un accordo serio, superando la indecente proposta avanzata e giustamente bocciata dai cittadini della montagna seravezzina partendo da una posizione di forza. Sarebbe questo il momento per riprendere in mano, facendo una seria e pubblica verifica della sua reale attuazione, il protocollo del 2006, che in qualità di segretario della Camera del Lavoro contribuii a redigere con tutti gli enti interessati. E’ il momento non di lasciare carta bianca all’azienda bensì di portare avanti i diritti che scaturiscono dalla sentenza per costringere l’Henraux a fare un accordo”.

“Quello che serve – conclude –  è un accordo che consenta all’azienda la prosecuzione dell’attività ma con precise garanzie finanziarie per gli aventi diritto in attesa della sentenza definitiva. Serve un accordo per scavare di meno e con forti vincoli sul piano ambientale. Serve un accordo che imponga all’azienda di lavorare in zona prodotti finiti ada alto valore aggiunto il materiale estratto e in questo modo garantendo e ampliando l’occupazione aziendale e pure locale. Non servono atti di salvaguardia del profitto privato camuffati da un assurdo e mistificato ricatto occupazionale. Il lavoro sarebbe garantito per tutti e anzi ci sarebbero maggiori opportunità per il territorio. Se la Giunta Tarabella non è in grado di affrontare in questo modo la situazione eviti di fare danni dopo le elezioni si apra in modo veramente partecipativo un confronto sulle prospettive future.

 

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