Asl Toscana Nord Ovest, sindacati proclamano lo stato di agitazione

La funzione pubblica aziendale di Cgil, Cisl e Uil: "I servizi sanitari si trovano ormai in una situazione critica e di grande sofferenza"

Asl Toscana Nord Ovest, scatta lo stato di agitazione. A proclamarlo le rappresentanze aziendali di Fp Cgil, Fp Cisl e Fpl Uil.

“Nelle ore scorse – dichiarano i coordinatori Valerio Musetti, Enzo Mastorci e Brunello Fidanzi – abbiamo proclamato lo stato di agitazione dei lavoratori e delle lavoratrici operanti nell’Asl Toscana nordovest. I servizi sanitari Asl si trovano ormai in una situazione critica e di grande sofferenza: ciò è dovuto sia al permanere dell’emergenza pandemica e dunque alla conseguente necessità di sostenere l’espansione delle attività Covid, sia alla necessità di garantire il mantenimento dell’assistenza ordinaria”.

“Riteniamo inoltre inaccettabile – proseguono – il blocco degli organici previsto dalla Regione Toscana così come le mancanze di risposta da parte dell’Asl in relazione alla regolamentazione dei processi di mobilità interaziendale dei lavoratori del settore.  Sono mesi che denunciamo la grave carenza di operatori sociosanitari, infermieri, amministrativi e tecnici sanitari. La mancanza di personale sta determinando un eccessivo ricorso al lavoro straordinario, con tutto ciò che ne consegue in termini di incolumità psicofisica del personale e qualità di servizi erogati al cittadino. La situazione è resa inoltre ancor più critica dalle mancate sostituzioni del personale sospeso perché non vaccinato. Senza contare la mancata sostituzione di personale assente da lungo tempo a causa di malattie, infortuni, gravidanze o congedi.  Riteniamo anche molto grave che vengano messi a repentaglio diritti fondamentali come i riposi o le ferie”.

“Non possiamo inoltre fare a meno di evidenziare gravissime carenze – conclude la nota – nelle relazioni sindacali che generano effetti negativi sulla contrattazione di secondo livello: una situazione che determina mancati accordi su progressioni orizzontali, indennità di malattie infettive, regolamentazione dell’orario di lavoro e disciplina di alcuni istituti contrattuali inerenti la gestione del rapporto di lavoro che penalizzano economicamente molte lavoratrici e lavoratori. Rileviamo infine la mancanza di regolamentazione dei processi di mobilità interaziendale e aziendale. La situazione è ormai diventata insostenibile e ci riserviamo di mettere in atto tutte le azioni di protesta e di lotta necessarie”.

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