Tensioni in carcere, Fns Cisl: “Basta passerelle politiche, da anni denunciamo la situazione”

Il sindacato: "I problemi strutturali del San Giorgio non vengono affrontati con celerità e con decisioni importanti"

Una lettera aperta all’amministrazione penitenziaria, alla politica e alle istituzioni dopo le ultime tensioni nel carcere San Giorgio. È quanto arriva dal coordinatore generale Fns Cisl Toscana nord Stefano Pierini.

Nuova protesta in carcere: detenuti provano ad allagare le celle

“Solo la prontezza di quei poliziotti che hanno dato immediatamente l’allarme e fronteggiato l’incendio con i mezzi a disposizione, attendendo l’arrivo dei soccorsi e di altre forze dell’ordine che assicurassero la sicurezza del perimetro murale dell’istituto, ha evitato conseguenze più gravi – commenta Pierini -. Da anni il sindacato denuncia la grave situazione di insicurezza in cui versa questo penitenziario ma niente accade e quindi diventa inutile anche la passerella che taluni politici periodicamente utilizzano per dire
che servono interventi urgenti, senza però dimostrare chi effettivamente porti avanti con determinazione le richieste ormai non più rinviabili”.

Anche ieri sera erano in servizio nel carcere appena 4 poliziotti penitenziari a fronte dei circa 90 detenuti. Tra i reclusi ci sono anche persone che non dovrebbero essere assegnate alla custodia di Lucca, trattandosi infatti di soggetti con gravi disturbi psichiatrici che dopo la riforma di pochi anni fa in cui vennero chiusi gli Opg ha visto ricadere sulle carceri la gestione di coloro che non trovano posto nelle Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza. Queste persone dovrebbero essere ospitate in reparti appositi ma a Lucca gli spazi sono solo due, uno destinato ad esigenze di isolamento covid e un altro dove sono tutti i detenuti comuni. L’isolamento di quella particolare tipologia di soggetti psichiatrici diventa quindi impraticabile e nonostante aver segnalato continuamente il problema le assegnazioni a Lucca continuano senza fine. Si aggiunga a questo i problemi legati alla dotazione di poliziotti penitenziari. A Lucca un decreto ministeriale del 2017 prevedeva un organico complessivo di 93 unità, mai completato effettivamente. Sulla carta risulterebbero amministrate al S. Giorgio circa 83 unità ma di queste 5 sono dislocate per l’utilizzo da parte del nucleo traduzioni e piantonamento detenuti di Pisa e circa il 25% si trovano assenti per motivi di salute da tempo, per problemi correlati allo stress lavorativo cui il personale è costretto da anni”.

“In questi giorni il provveditore regionale dei penitenziari ha cercato di ‘mettere una toppa’ alla situazione disponendo l’invio temporaneo di due unità di polizia da altri istituti della toscana. Ma questo è un intervento che non risolve niente se i problemi strutturali del carcere non vengono affrontati con celerità e con decisioni più importanti. Non è esagerato affermare che questo carcere è un luogo insicuro, sia per chi ci è costretto a vivere per detenzione, sia per chi ci presta servizio, ma anche e non meno importante per la città – conclude -. E allora questa lettera aperta la rivolgiamo a tutti, alla ministra della giustizia, al capo dell’amministrazione penitenziaria, al prefetto di Lucca, al sindaco, ai gruppi consiliari del consiglio comunale affinché sostengano politicamente la richiesta di interventi urgenti. Ma la rivolgiamo anche al direttore del carcere che non può solo limitarsi a trasmettere le lamentele ai livelli superiori del ministero
ma è lei figura così giuridicamente intesa, che deve farsi carico del disagio dei suoi uomini e delle sue donne, di quel personale che è stremato e non riesce più a lavorare serenamente”.

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