Lotta ai reati informatici, dalla questura un protocollo d’intesa con le aziende del territorio foto

La prima a firmare l'intesa con la polizia postale è la A.Celli Group, leader nella fornitura di macchinari e tecnologie avanzate

Un protocollo d’intesa tra le aziende private del territorio lucchese e la polizia postale, per far fronte comune nel contrasto al proliferare dei reati informatici.

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La prima azienda che ha sottoscritto il protocollo è il gruppo A. Celli, leader internazionale nella fornitura di macchinari e tecnologie avanzate per il mercato della carta e del tessuto non tessuto, ma negli intenti del questore di Lucca, c’è già l’idea di proporla a Confindustria Toscana nord.

Questa mattina (25 gennaio) la dottoressa Alessandra Faranda Cordella era presente alla firma del protocollo d’intesa tra il dirigente del compartimento polizia postale e delle comunicazioni per la Toscana, dottoressa Alessandra Belardini e Mauro Celli, azionista del Gruppo A. Celli.

L’intesa è volta ad una collaborazione, non solo limitata allo scambio di informazioni, ma anche fornendo reciproche e tempestive segnalazioni allo scopo di intervenire per evitare minacce, vulnerabilità o incidenti in grado di danneggiare la regolarità dei servizi di telecomunicazione o organizzando momenti di formazione per migliorare gli strumenti alla lotta ai crimini informatici.

“Il cyberspazio è un territorio ancora vergine ma che è pieno di insidie – evidenzia Faranda Cordella – È fondamentale girare il territorio per conoscerlo e per poter attuare le strategie di sicurezza calandole nel contesto in cui viviamo. A Lucca sono presenti numerose aziende e industrie di rilevanza internazionale e abbiamo pensato ad una collaborazione con il compartimento della Polizia postale. Il contributo della polizia postale, eccellenza internazionale nel campo di cyber security, è fondamentale per la sicurezza informatica delle aziende sul nostro territorio. L’intesa che firmiamo stamani con il gruppo A. Celli, speriamo sia solo la prima e che possa essere possibile riproporlo anche con altri partner privati”.

Sono numerosi gli allarmi che da alcuni anni si susseguono di fronte a minacce informatiche che provengono anche dall’estero e che hanno come obiettivo aziende del nostro territorio. Tra gli obiettivi degli hacker oggi, non vi è più il codice della carta di credito, della banca o delle poste, oggi il dato più sensibile ricercato è quello sanitario. Non è di molto tempo fa l’esempio di un’azienda italiana che ha subito l’hackeraggio da parte di un gruppo di pirati informatici che hanno ottenuti i dati sensibili dei lavoratori dell’azienda. A quel punto hanno potuto scoprire chi tra di loro era regolare con la vaccinazione e ha potuto scaricare i green pass dei dipendenti per poi rivenderli al maggior offerente sul web.

“Sempre più spesso società importanti cadono nella rete dei cyber criminali e risulta difficile intervenire per tempo, senza la necessaria diffusione di pratiche volte a contrastare questo fenomeno – spiega la responsabile del dipartimento della Polizia postale, dottoressa Belardini -. siglare accordi come quello odierno, deve essere di esempio e di valorizzazione per una stretta collaborazione con la Polizia Postale e delle Comunicazioni”.
Secondo la responsabile questi accordi sono utili per imporre nelle aziende le buone pratiche per la cybersicurity, che sono: “Per prima cosa la formazione dei dipendenti, è fondamentale ed è la base, molte volte dietro un attacco informatico c’è un errore umano”.

Oggi giorno ad esempio il dipendente che lavora da casa in smart working, rischia di sentirsi al sicuro e non mettere in pratica le dovute accortezze che si sarebbero tenute sul luogo di lavoro.

“Occorre poi investire sulla sicurezza informatica – prosegue la dottoressa Belardini -, con una verifica temporale sulle chiavi d’accesso e le password di sistema. Per finire, ci vuole una corretta informazione con uno scambio settimanale con i tecnici della Polizia postale, per prevenire gli attacchi”.

“L’impegno di A.Celli Group, ed in particolare di Extreme automation, la business unit specializzata in Soluzioni industry 4.0 per la digitalizzazione dei processi industriali – dichiara Mauro Celli, azionista del Gruppo A.Celli. – , è quello di collaborare con gli specialisti della Polizia postale mettendo a fattor comune il know-how, l’esperienza e le logiche di protezione dati sperimentate sia in azienda, che sugli impianti, a tutela dei nostri clienti. Difendere il patrimonio informativo dalle insidie del cybercrime è una priorità e poter contribuire al raggiungimento di questo obiettivo, grazie alla collaborazione con la Polizia Postale, per noi è un motivo di grande orgoglio”.

Il proliferare dei reati informatici ha avuto un incremento del 98 per cento in questi ultimi anni a livello locale, proprio per questo dalla Questura per prevenire il fenomeno, si è deciso di puntare alla sensibilizzazione del problema nei confronti delle aziende, obiettivi primari del cybercrime.
Il protocollo d’intesa ha questo scopo, ad esempio: una volta che è stata determinata la presenza di malware che ha lo scopo di carpire ad un’azienda i dati sanitari dei dipendenti, da Roma elaborano i dati e li adattano al territorio nazionale, contattando tutti i compartimenti di polizia. Questi a loro volta gireranno al responsabile della sicurezza dell’azienda che verificherà che i sistemi siano protetti da questa minaccia.

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