La buona sanità: il grazie dei genitori al dottor Zappia, ex chirurgo del Versilia, per un intervento alla tiroide in Calabria

Il padre e la madre della studentessa: "Preparato, professionale, senza dimenticare che il paziente è una persona e non un numero"

Non solo storie di malasanità. E il grazie dei genitori, questa volta, è andato al dottor Fortunato Zappia, medico chirurgo residente a Capezzano Pianore, nel comune di Camaiore, che, in pensione dal 2015, dopo aver lavorato per anni all’ospedale Versilia nel reparto di Chirurgia, ora opera a Reggio Calabria, al Policlinico Madonna della Consolazione, oltre che alla clinica San Camillo di Forte dei Marmi.

Il grazie, per il suo ultimo intervento, arriva dai genitori di una studentessa universitaria, che era stata consigliata di operarsi in un ospedale del nord Italia, per una grave malattia alla tiroide, e, invece, è stato lo stesso Zappia a seguire l’intervento chirurgico in Calabria. 

La famiglia, oltre ad esprimere, con una lettera alla struttura sanitaria, le propria gratitudine a tutto il personale medico e paramedico, ha voluto esprimere il suo grazie al dottor Fortunato Zappia.

“Anche se a volte ci si lamenta del nostro sistema sanitario in Calabria – scrivono il padre e la madre della giovane – c’è anche una buona sanità con alti livelli di professionalità e specializzazione. Una sanità d’eccellenza, di cui siamo stati recentemente testimoni. Tanto l’intervento, quanto la degenza sono stati celeri, efficaci, senza alcun tipo di complicazione, con un’assistenza costante e continua oltre che accurata. Non si è mai sentita sola, abbandonata, anzi qualche volta si è sentita perfino coccolata, considerando che il periodo di pandemia non ha permesso a noi genitori di essere presenti. L’esperienza, la capacità e la preparazione che hanno contraddistinto il loro lavoro è stato accompagnato da una componente umana di profondo rispetto per nostra figlia. Al dottor Fortunato Zappia va la nostra immensa gratitudine, ma soprattutto ammirazione, per la su grande preparazione, professionalità, umanità ed umiltà con cui porta avanti il suo compito, senza mai dimenticare che il paziente è una persona e non un numero, avendo sempre una parola, un sorriso, un gesto di attenzione”.

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