Omicidio Novak, Francesco Lupino condannato a 29 anni di carcere

La sentenza arrivata dopo una breve camera di consiglio. Il pm aveva chiesto 30 anni

Condanna a 29 anni di carcere per Francesco Lupino, il tatuatore reo confesso finito sul banco degli imputati per aver ucciso la 29enne Khrystyna Novak.

La Corte d’Assise di Pisa ha messo così fine, almeno in primo grado, alla vicenda dell’omicidio della donna.

Si è tenuta oggi (2 marzo), infatti, l’ultima udienza del processo sull’omicidio della 29enne ucraina, e che ha visto sul banco degli imputati Francesco Lupino, tatuatore 49enne, ex vicino di casa della ragazza, reo confesso del delitto. Dopo una breve camera di consiglio è arrivata la pesante sentenza.

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La ragazza era scomparsa da casa dalla mattina del 2 novembre del 2020. Il suo corpo senza vita fu ritrovato 7 mesi dopo, a maggio, in un casolare dove l’omicida lo aveva abbandonato, dopo averlo sigillato con cartone e cellophane. Il cadavere era dilaniato dai topi.  Un luogo, quello del ritrovamento, vicino alla zona dove il suo cellulare aveva smesso di funzionare.

Francesco Lupino ha atteso la sentenza in carcere, recluso in una cella dalla scorsa estate. Il 17 giugno dello scorso anno, dopo 9 ore di interrogatorio, era crollato dicendo “Sono stato io, l’ho ammazzata, ho preso la pistola e ho sparato”.

A novembre la polizia era arrivata nella corte di Orentano di Castelfranco di Sotto per arrestare il compagno della giovane donna, per questioni di droga (leggi qui). Il movente del delitto sarebbe proprio legato al fatto che la ragazza avrebbe voluto raccontare alle forze dell’ordine delle attività che il compagno Airam Negrim Gonzalez intratteva con Lupino.

Il pubblico ministero, alla scorsa udienza, aveva chiesto 30 anni di carcere per Lupino, difeso dall’avvocato del Foro di Prato Antonio Bertei, che invece aveva chiesto alla corte il minimo della pena. Lo ‘sconto’ di 1 anno, spiega il legale, sarenne arrivato perchè sono state escluse alcune aggravanti, come quella della distruzione di cadavere, mentre è stato riconosciuto l’occultamento.

La difesa ha già annunciato appello dopo la motivazione che dovrà essere depositata entro 90 giorni.

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