Scontri dopo Lucchese – Reggiana, arrestato un ultras lucchese di estrema destra

S.E., 39 anni, è stato individuato dalle telecamere di videosorveglianza. Denunciato un altro tifoso rossonero che ha perso il cellulare nei luoghi della rissa

Scontri dopo Lucchese – Reggiana di venerdì al Porta Elisa, arrestato un ultras lucchese ritenuto vicino agli ambienti di estrema destra della tifoseria lucchese.

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Applicando la flagranza differita, che permette di intervenire entro le 48 ore dal fatto, è finito ai domiciliari il 39enne Eugenio Santelli, ultras schierato, riferisce la polizia, su posizioni vicine all’estrema destra, attivo in politica (è stato candidato al consiglio comunale di Lucca e di Capannori con Casapound) e nel sindacato. Il reato contestato è quello rissa aggravata, in concorso con altre persone, ancora in corso di identificazione.

Lo stesso, secondo la polizia, avrebbe partecipato attivamente ai tafferugli, come si evincerebbe inequivocabilmente dalle riprese effettuate dalle telecamere di videosorveglianza della zona dove si sono verificati i fatti, nel frattempo acquisite, nelle quali lo si vedrebbe più volte affrontare gli avversari con pugni e con la cintura dei pantaloni.

L’arrestato sarebbe inoltre stato già in passato destinatario di provvedimenti Daspo, dunque già conosciuto dalle forze dell’ordine per situazioni legate alle manifestazioni sportive. Il 39enne è stato condotto nella propria abitazione in regime di arresti domiciliare in attesa del processo per direttissima che si è svolto questa mattina (14 marzo).

Il giudice, ritenendo sussistenti tutti gli indizi di reato a suo carico, ha convalidato l’arresto e dopo la richiesta dei termini a difesa da parte dell’avvocato dell’indagato, il processo per direttissima è stato rinviato al 4 aprile. Nel frattempo il tifoso avrà l’obbligo di firma giornaliero in questura.

“Siamo riusciti, grazie alle immagini delle telecamere, ad individuare un soggetto al quale abbiamo applicato l’arresto differito – spiega il vicario della questura di Lucca, Mario Barbato – Il soggetto è un noto tifoso, non nuovo a questo genere di attività, come la rissa. Di un altro tifoso abbiamo trovato a terra il telefono, lo abbiamo individuato poi anche con le telecamere, è stato denunciato e anche per lui ci sarà il processo per direttissima. Anche lui è tifoso della Lucchese, come l’altro. Le indagini proseguono, in accordo con la questura di Reggio Emilia, che sta vagliando le immagini per individuare i tifosi della squadra in trasferta responsabili dell’episodio. Nella rissa il nostro collega, il commissario Merola, ha riportato 30 giorni di prognosi, per una spalla lussata e un altro collega 15 giorni, sempre a seguito di questo intervento”.

“Dalle indagini attivate immediatamente dopo i fatti che si sono verificati, abbiamo avuto modo di osservare le immagini acquisite dai sistemi di videosorveglianza – dice il sostituto commissario coordinatore, Margherita Castellano della Digos di Lucca -. Dalle immagini, si vedono alcuni personaggi a noi noti, per quanto riguarda la tifoseria lucchese, ed altri tifosi della Reggiana, sulle quali abbiamo chiesto l’ausilio dei nostri colleghi della Digos di Reggio Emilia, che partecipano attivamente agli scontri. In particolare la persona che è stata arrestata ha colpito a cinghiate, calci e pugni i tifosi reggiani e di conseguenza abbiamo applicato l’arresto in differita come prevede la normativa. Questo è quello che è stato fatto al momento, in urgenza adesso valuteremo nei prossimi giorni, attentamente perché il fatto è stato molto grave, i provvedimenti da prendere sono sia penali che amministrativi: Daspo, divieto di ingresso allo stadio e quant’altro. Il tutto sempre in collaborazione con la Digos di Reggio Emilia, perché ovviamente abbiamo tutto l’interesse a perseguire anche gli ospiti”.

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Abbastanza chiara, nel frattempo, la ricostruzione degli eventi. Negli scontri, infatti, si sarebbero affrontati una sessantina di tifosi lucchesi e 30 reggiani, all’altezza di via del Cantore. Gli ospiti sarebbero scesi da alcuni pullman presi a noleggio e le due fazioni avrebbero coinvolto nella situazione anche le automobili parcheggiate ed alcune persone che nulla c’entravano con la partita.

Lo scontro è andato avanti fra lanci di sassi, pugni, calci e sprangate fino all’intervento delle forze dell’ordine che ha sedato gli animi e provveduto a raccogliere i primi dati utili per i successivi provvedimenti.

Nell’occasione, per pervenire all’arresto, è stato utilizzato l’istituto della flagranza differita introdotto con la legge 88 del 24 aprile 2003. Nell’ambito delle misure dirette a garantire la sicurezza negli stadi, si è sancito che per i reati commessi in ambito di manifestazioni sportive quando non sia possibile procedere immediatamente all’arresto per ragioni di sicurezza, si considera comunque in stato di flagranza colui il quale, sulla base di documentazione videofotografica o di altri elementi dai quali emerga con evidenza il fatto, ne risulta autore, sempre che l’arresto sia compiuto non oltre il tempo necessario alla sua identificazione, comunque entro 48 ore dal fatto.

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