Alberi pericolanti e a rischio crollo: alla provincia di Lucca la maglia nera in Toscana

Da noi il maggior numero di interventi per mettere in sicurezza alberature. Ecco la mappa

I cambiamenti climatici con il moltiplicarsi di eventi estremi si abbattono su una situazione diffusa di degrado urbano dovuto alla mancanza di manutenzione del verde pubblico che ha richiesto l’intervento dei vigili del fuoco quasi 5 mila volte nell’ultimo anno, per la precisione 4.959, per la presenza di alberi pericolanti nelle città toscane. Si tratta del 7,6% in più rispetto ad un anno prima. Il numero maggiore di emergenze è stato registrato nella provincia di Lucca con 726 interventi, seguita da Pisa con 708, Firenze con 561, Massa con 558, Siena 514, Grosseto 480, Livorno 414, Pistoia 409, Arezzo 312 e Prato 277. 

E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti Toscana sul rapporto 2021 dei vigili del fuoco in occasione della Giornata internazionale delle Foreste del 21 marzo 2022istituita dall’Onu per riflettere sull’importanza di valorizzare gli alberi, dai boschi alle città.

Un appuntamento ricordato nelle scuole dove per festeggiare la giornata nei giardini e negli spazi esterni è stato deciso di mettere a dimora alberi di diverse specie. In Toscana è accaduto a Pistoia con la piantumazione di un esemplare di ulivo all’istituto agrario De Franceschi-Pacinotti e di un albero alla scuola De Amicis di Poggetto di Prato, in occasione dell’iniziativa di Campagna Amica, Coldiretti, Coldiretti Donne Impresa, Consulta florovivaistica Coldiretti, Terranostra e Fondazione Univerde, insieme a studenti, insegnanti rappresentanti delle istituzioni, sindaci e amministratori locali.

L’aumento del 29% delle bufere di vento in Italia nell’ultimo anno rilevata dalla Coldiretti su dati Eswd si è incrociata con la riduzione della manutenzione del verde pubblico a causa della pandemia Covid con un aumento della percentuale di alberi a rischio. Le piante – evidenzia Coldiretti Toscana – cadono per la scelta di essenze sbagliate per il clima, il terreno o la posizione, ma anche per gli errori sulle dimensioni e sul rispetto delle distanze per un corretto sviluppo delle radici, sul quale pesa soprattutto la mancanza di manutenzione adeguata con potature eseguite senza la necessaria professionalità. Ma i cambiamenti climatici hanno anche favorito la proliferazione di parassiti spesso arrivati dall’estero che – continua la Coldiretti Toscana – ha conseguenze catastrofiche sul verde, ma anche sulla sicurezza, con problemi di stabilità degli alberi.

“Una situazione sulla quale occorre intervenire con una gestione professionale, che preveda il ricorso alla figura del manutentore del verde con idonea qualifica, anche attraverso la rivalutazione del ruolo degli agricoltori così come previsto dalla legge di orientamento che consente ai Comuni di delegare la manutenzione agli imprenditori agricoli ed evitare così una gestione improvvisata che mette in pericolo i cittadini – conclude Coldiretti Toscana – E’ necessario coinvolgere a tutti i livelli le aziende florovivaistiche della nostra regione specializzata nella gestione del verde e degli alberi”.

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