Devastazione e sporcizia nel fondo trasformato in dormitorio. Il proprietario: “Danni per oltre 80mila euro” foto video

L'immobile di proprietà di Marco Santi Guerrieri fu affittato ad una società e trasformato in un alloggio per 15 persone: "Il processo? Sono tutti spariti nel nulla"

L’immobile al numero 33 di via dell’Angelo Custode è rientra ufficialmente nelle mani del proprietario, Marco Santi Guerrieri, ma al suo interno ci sono danni per 80 mila euro. La lunga vicenda che ha interessato l’edificio inizia durante il lockdown, ad aprile 2020, quando all’interno dei locali di questo fondo commerciale, vengono soprese 15 persone che vivono in condizioni igieniche e sanitarie deprecabili.

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La situazione finisce alla ribalta delle cronache quando il titolare di una pizzeria del centro storico si presenta al numero 33 di via dell’angelo custode. Poco prima al telefono, un ragazzo ha ordinato una pizza e una birra. Arrivato all’indirizzo, dopo aver consegnato la merce, il cliente si rifiuta di pagare e nasce una lite. Il pizzaiolo viene minacciato con un coltello e addirittura schiva un colpo al fianco. Scatta tempestiva la denuncia alle forze dell’ordine e quando verificano chi alloggia all’interno dell’edificio, vengono sfollate 15 persone.

Secondo la versione del proprietario dell’immobile, il fondo commerciale è stato affittato ad una società che a loro volta faceva alloggiare all’interno persone senza fissa dimora, ricavando anche una discreta cifra dagli affitti.
La proprietà dell’immobile è della famiglia Santi Guerrieri: “Tutto è iniziato due anni e mezzo fa a mia insaputa – dice Marco Santi Guerrieri -. A novembre 2019 mio padre, usufruttuario dell’edificio, fece una richiesta di intervento da parte dell’autorità, per uno sfratto esecutivo nei confronti delle persone che avevano affittato l’immobile”. Marco Santi Guerrieri titolare della nuda proprietà non è a conoscenza dell’affitto, a marzo del 2020 però, se ne rende conto.

“Mio padre ha agito in proprio senza mettermi al corrente, ma a marzo mi rendo conto di quello che sta succedendo e mi reco dai carabinieri per sporgere una denuncia perché ho visto all’interno del nostro fondo commerciale degli immigrati. Da questa segnalazione sono successi una serie di eventi, hanno trovato all’interno molte di persone che ci vivevano, in parte con permesso di soggiorno e in parete senza, tra di loro c’era un pregiudicato con l’obbligo di dimora dalle parti di Firenze, c’è stato il tentativo di accoltellare un pizzaiolo, senza contare lo spaccio di stupefacenti e prostituzione. Questa vicenda mi ha fatto sprofondare in un incubo perché ha portato ad una serie di disagi e problemi verso la mia persona e sono diventato il capro espiatorio di questa situazione, accusato delle peggior cose, negriero, schiavista, evasore fiscale, delinquente. Mi hanno detto di tutto. Io da parte mia non ho querelato nessuno, perché di fronte a tale miseria personale non ci sono parole”.

Ma Marco Santi Guerrieri adesso che è tornato in possesso dell’immobile e vuole cogliere l’occasione per togliersi qualche sassolino dalle scarpe.

Il comune di Lucca non ha avuto un comportamento esemplare in questa vicenda. Non ultimo l’assessore Raspini, candidato sindaco, che in qualche maniera ha scaricato verso la mia persona comportamenti scorretti, che io mai ho avuto, perché non avevo nessun obbligo di comunicare al Comune la situazione che si era venuta a creare perché avevo già fatto denuncia ai carabinieri e c’erano delle indagini in corso. Semmai sarebbero dovuti essere loro a farlo”.

Marco Santi Guerrieri dichiara di essersi sentito offeso come cittadino. “Mi sono sentito infamato da tre consiglieri capogruppo in Comune, Cantini, Biannucci e Bonturi. Mi dettero dello Scajola, non è di certo una grande accusa, ma le scuse me le aspettavo, invece non mi sono mai state presentate”.

Dopo molto tempo Marco Santi Guerrieri viene contattato dall’ufficiale giudiziario e stamani, alle 9,30, appena il proprietario e l’incaricato hanno oltrepassato il portone si è presentata ai loro occhi una scenda di completa devastazione.

Una distruzione così totale, un vandalismo, un disordine, uno sporco come questo, io non l’ho mai visto a Lucca, ha detto l’ufficiale giudiziario – racconta Santi Guerrieri -. Io vorrei che quanto mi è successo non accadesse anche ad altri, perché naturalmente pagherò di tasca, visto che i signori della società che mi hanno procurato questo danno, sono persone conosciute ma delinquenti, quindi non rientrerò certamente delle spese”.

A quanto dice Marco Santi Guerrieri, la società a cui il padre ha affittato l’immobile aveva in gestione almeno altri 20 bed and breakfast sparsi tra La Spezia, la Versilia, Pisa e Lucca.

“Ci vuole un controllo su questi generi di attività – precisa Marco Santi Guerrieri -, il Comune se ne deve fare carico e controllare le attività abusive di alloggio che ci sono all’interno del territorio lucchese. Sono cose che si possono scoprire tranquillamente anche da internet, io con una piccola indagine personale ne ho scoperto almeno una cinquantina in provincia. Non passa giorno che si sentono notizie di case, non dico occupate abusivamente, ma in cui nessuno paga l’affitto e vengono completamente distrutte, con una rabbia che non ha niente di umano”.

I danni a suo avviso, sono quantificabili tra gli 80 e i 100 mila euro. Le stanze sono ancora occupate da letti e oggetti personali sparsi su tutto il pavimento, i cavi degli impianti sono stati divelti, i vetri spaccati, i bagni sono devastati, il rame è stato rubato e nell’angolo del pavimento del seminterrato è stato ricavato una latrina di fortuna.

Da quando c’è stato lo sgombero ad oggi quando è rientrato in possesso dell’immobile, qualcuno è entrato al suo interno?

“Sì, in due occasioni – dice Marco Santi Guerrieri -, in entrambe le persone sono state denunciate di nuovo, uno mi ricordo è stato anche sorpreso a dormire all’interno. Forse in quelle occasioni erano tornati a prendere qualcosa o a finire quel capolavoro che avevano iniziato”.

All’interno dell’immobile a marzo 2020 in occasione dello sgombero, furono trovate 15 persone. “Alcune di loro si trovavano senza permesso di soggiorno, costrette a pagare degli affitti di 400 euro al mese per una stanza, sono cose gravi”.
Il processo non è ancora partito, i titolari di questa società che avrebbe preso in affitto il fondo, 6 o 7 persone, attualmente risultano non reperibili ed è tutto fermo. Però i titoli e i capi d’accusa ci sono e Marco Santi Guerrieri tiene a sottolineare una cosa che riguarda il padre: “La mia prima denuncia risale al 18 di marzo, la seconda il 12 di aprile 2020. Il tribunale – legge dai documenti – dichiara che è presente il reato di cui all’articolo 640 del codice penale (truffa, ndr). In sostanza scrivono, che con artifizi e raggiri, consistiti nel contattare Ulivo Guerrieri, mio padre ultranovantenne e invalido al cento per cento, gli hanno sottoposto un contratto palesemente falso, gli hanno dato un assegno palesemente falso e si sono andati alle imposte dirette a presentare un contratto non ammissibile e questo è stato l’avvio di questa lunga storia”.

I reati più gravi ipotizzati vanno dalla truffa, alla circonvenzione di incapace fino ad arrivare anche all’associazione per delinquere.

L’associazione a delinquere – conclude Santi Guerrieri -, è allargata sul territorio, non focalizzata soltanto su Lucca: queste persone controllavano immobili a Lucca, Pisa, Massa, Forte dei Marmi, soprattutto sul litorale la loro attività era fiorente e ancora più specializzati a tirare i bidoni alla gente”.

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