Sotto la lente dell’antitrust le operazioni di fusione fra distributori di giornali e periodici

Nel mirino l'acquisizione da parte di una grande realtà nazionale di una rete di locali

I giornali e i periodici sono in crisi così come la loro distribuzione, e si cercano soluzioni per resistere allo strapotere del web. Una battaglia finita all’antitrust coinvolge anche Lucca.

Martini Dumas svolge l’attività di distributore locale di prodotti editoriali nella regione e, nello specifico, nelle zone di Pistoia, Lucca, Massa-Carrara, Pisa e Siena, dove agisce in monopolio. Ora è al centro di un procedimento avviato dall’antitrust che ipotizza una posizione dominante nei mercati della distribuzione locale ed effetti preclusivi sia nei confronti dei distributori locali sia nei confronti dei distributori nazionali concorrenti, per via di una operazione di cessione di quote tra Mondadori e le due società che controllano Martini Dumas e altre nel mercato della distribuzione locale dei giornali e dei periodici. Sullo sfondo della crisi della carta stampata, dell’aumento dei costi e delle spese (molto alte) per la distribuzione nelle edicole italiane, l’antitrust ha dunque avviato un’istruttoria, lo scorso 12 aprile, su un’operazione dell’agosto del 2021 che prevede la cessione da parte di Mondadori media ad Artoni spa e Srh srl di una partecipazione complessiva pari al 51% del capitale sociale di Press-Di.

E le province di Lucca e di Pisa sono citate nel provvedimento dell’antitrust che ha dato il via all’istruttoria, e quindi alle verifiche per capire se sono violate, con tale accordo, le normative sulla libera concorrenza, che è l’ipotesi di base. Una crisi quella della carta stampata certificata anche dallo stesso provvedimento che sottolinea come in un solo anno i distributori totali siano passati da 63 a 43, 20 in meno in soli 12 mesi.

L’antitrust sostiene che l’operazione di concentrazione in esame appare “prima facie” idonea a rafforzare la posizione dominante di Artoni e Srh nei mercati della distribuzione locale di prodotti editoriali nei quali sono presenti. Con ipotesi di effetti anticoncorrenziali nel mercato nazionale della distribuzione di stampa quotidiana e periodica. E nei mercati della distribuzione locale di stampa quotidiana e periodica su tutto il territorio nazionale. In Italia le prime due società di distribuzione sono la M-Dis (gruppo Rcs) e la Press-Di (gruppo Mondadori). L’operazione al vaglio dell’antitrust determina l’acquisizione del controllo (congiunto) di un distributore nazionale di stampa quotidiana e periodica, Press-Di, da parte di un soggetto che controlla diversi distributori locali (Artoni e Srh).

Press-Di non è attiva nella distribuzione locale di stampa quotidiana e periodica e Artoni e Srh non sono attive nella distribuzione nazionale di stampa quotidiana e periodica. Pertanto, tale fusione sempre secondo l’autorità nazionale sulla libera concorrenza e sul mercato presenta effetti di natura essenzialmente verticale, rinvenibili nel rapporto tra i distributori nazionali e distributori locali di periodici e quotidiani. Artoni e Srh detengono, attraverso i distributori controllati, posizioni dominanti nei mercati della distribuzione locale di stampa quotidiana e periodica nei quali sono attivi. Infatti, i distributori locali in questione si trovano, di norma, in posizione di monopolio e quasi monopolio, con quote del 100% o molto prossime a tale valore, essendo gli unici attivi nelle rispettive aree di operatività. Questo perché Artoni e Srh controllano a loro volta altre società. La Srh, ad esempio, milioni di euro è una società holding che controlla due società attive nella distribuzione locale di stampa quotidiana e periodica, la Martini Dumas spa e la Md srl. Sempre secondo l’Antitrust a Lucca la Martini Dumas agisce in regime di monopolio, come a Massa Carrara e Pistoia, mentre a Pisa e Siena una concorrenza è “presente in un numero ridotto di Comuni della provincia”. In tutto sono 30 le province dove operano Artoni e Srh, attraverso le loro società controllate, sempre nel centro nord.

Il provvedimento di avvio dell’istruttoria

Negli ultimi anni, i mercati della distribuzione locale e nazionale di stampa quotidiana e periodica stanno registrando una continua contrazione dei livelli di attività. In tale contesto, la disdetta del mandato di un distributore nazionale nei confronti di un distributore locale può comportare la compromissione della redditività di quest’ultimo, qualora il distributore nazionale abbia una posizione significativa. Nel caso di specie, alla luce del controllo che sarà acquisito da Artoni, unitamente a Srh, su Press-Di, l’entità risultante dalla concentrazione potrebbe revocare (o minacciare di revocare) i mandati di Press-Di nei confronti dei distributori locali terzi. Ciò allo scopo di supportare l’espansione territoriale di Artoni e Srh ovvero per evitare che distributori locali terzi entrino o si rafforzino nelle aree in cui operano (o intendono operare) Artoni e Srh. La revoca, effettiva o minacciata, dei mandati di Press-Di potrebbe avvenire sia con riferimento alle aree limitrofe a quelle in cui Artoni e Srh sono attualmente presenti, sia con riguardo ad aree non limitrofe. La strategia preclusiva ipotizzata dipende, infatti, dalla circostanza che il venir meno dei quotidiani e periodici distribuiti da Press-Di sia sufficiente a determinare uno squilibrio economico per i distributori locali. 76. La nuova entità avrebbe sia la capacità (legata all’incidenza dei prodotti di stampa distribuiti da Press-Di) sia l’incentivo (legato all’espansione dell’attività di distributore locale) ad attuare una simile strategia preclusiva degli approvvigionamenti. L’attuazione della strategia preclusiva ipotizzata determinerebbe un pregiudizio per le dinamiche competitive nei mercati della distribuzione locale in quanto farebbe venire meno una concorrenza basata sui meriti. Inoltre, si ridurrebbe ancor più la concorrenza potenziale rappresentata dai distributori locali terzi, le cui possibilità di contendere ad Artoni e Srh i mercati della distribuzione locale risulterebbero già diminuite dal rafforzamento della posizione dominante di questi ultimi. Per tali motivi deliberaa l’avvio dell’istruttoria, ai sensi dell’articolo 16, comma 4, della legge 287/90, nei confronti delle società Mondadori Media spa., Artoni Group spa, Srh srl, Press-Di spa e Multimedia srl”.

Se ne saprà di più nelle prossime settimane. L’Antitrust infatti ha fissato il termine di dieci giorni per l’esercizio delle parti del diritto di essere sentiti. E che il procedimento deve concludersi entro quarantacinque giorni decorrenti dalla data di delibera del 12 aprile scorso ma sono spesso previste proroghe in procedimenti così complessi. Si vedrà.

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