Pulizia e sanificazione degli edifici pubblici del Comune di Lucca, anche il Consiglio di Stato boccia l’appalto autonomo

L'amministrazione si era già adeguata alla sentenza di primo grado del Tar, il ricorso era stato presentato dalla società soccombente

Pulizia e sanificazione degli edifici pubblici del Comune di Lucca, il Consiglio di Stato conferma la sentenza di primo grado che aveva annullato l’aggiudicazione della gara d’appalto (circa 500mila euro). Anche per i giudici di Palazzo Spada il municipio lucchese non avrebbe proprio potuto indire il bando perché c’era una precedente accordo. In pratica il Comune “stanco” di attendere gli esiti dell’accordo a cui aveva precedentemente aderito aveva poi indetto un proprio bando di gara, ma per la giustizia amministrativa non era legittimo lo svincolamento da tale accordo preesistente.

Il Tar, rilevando preliminarmente che la questione dirimente ai fini dell’accoglimento o la reiezione del ricorso, era quella se il Comune di Lucca avesse o meno il potere di indire una autonoma gara per l’aggiudicazione del servizio di pulizia dei propri uffici, nonostante questo fosse ricompreso fra quelli a regime accentrato, concludeva che il Comune si era illegittimamente svincolato dall’obbligo di acquisto centralizzato per un periodo di tempo che non trovava una giustificazione coerente con il quadro normativo di riferimento. Decisione ora confermata dal Consiglio di Stato. Nel frattempo il Comune si era adeguato alla precedente sentenza del Tar, impugnata dalla solo ditta vincitrice.

Questa la sequenza degli eventi: con provvedimento del 31 dicembre del 2017, la Città Metropolitana di Firenze, in qualità di soggetto aggregatore, bandiva una procedura per la stipula di una convenzione avente ad oggetto l’affidamento del servizio di pulizia e sanificazione degli immobili delle amministrazioni situate sul territorio della Regione Toscana, della durata massima di 6 anni; tra dette amministrazioni c’era anche il Comune di Lucca, a cui era destinato il lotto nunero 5. La gara veniva regolarmente espletata e, con determinazione del 12 novembre 2019, il lotto numero 5 veniva aggiudicato al Consorzio Nazionale Servizi Società Cooperativa Consortile Stabile con cui veniva perfezionata la relativa convenzione il novembre 2019.

Il Comune di Lucca, però, nel frattempo, dovendo provvedere alla stipulazione di un nuovo contratto per la pulizia dei propri uffici, in un primo momento aveva manifestato tale esigenza alla Città Metropolitana di Firenze, quale soggetto aggregatore competente a effettuare gli acquisti centralizzati per tale tipologia di servizi, e nel corso del 2018, prolungandosi la gara per l’appalto centralizzato del predetto servizio, il Comune di Lucca bandiva una procedura ad evidenza pubblica autonoma, per l’affidamento del servizio di pulizia e sanificazione giornaliera e periodica, a ridotto impatto ambientale, degli uffici, degli altri locali e competenze comunali e delle pertinenze stradali, della durata di 36 mesi, con eventuale rinnovo per pari periodo, secondo il criterio di aggiudicazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa.

Consorzio Nazionale Servizi e Lavori Società Cooperativa Consortile Stabile, all’esito delle operazioni di gara, risultava primo in graduatoria, pertanto, il Comune di Lucca disponeva l’aggiudicazione definitiva in suo favore con determinazione dirigenziale del 7 gennaio 2020. Il 14 gennaio 2020, il Comune di Lucca, accortosi, tramite caricamento sul portale dedicato, della convenzione sottoscritta tra il soggetto aggregatore (Città Metropolitana di Firenze) ed il Consorzio Nazionale Servizi, inviava a quest’ultimo una richiesta preliminare di fornitura, chiedendo di quantificare “i costi unitari nelle tre tipologie di frequenza del servizio di pulizia… evidenziando altresì i costi degli interventi che sono indicati nel capitolato speciale del Comune di Lucca e che non sono ricompresi nelle prestazioni della convenzione della Città Metropolitana”.

All’esito della interlocuzione, con nota del 19 giugno 2020, il Comune di Lucca informava il Consorzio Nazionale Servizi di poter aderire esclusivamente per le prestazioni previste in convenzione, mentre, per le prestazioni che esulavano dalla stessa, era necessario effettuare specifici affidamenti, extra convenzione, che non concorrevano alla quantificazione del valore massimo. Nella medesima nota, l’ente chiedeva al Consorzio Nazionale Servizi “di rimettere un preventivo di spesa da cui evincere il monte ore dedicato alle varie prestazioni non ricomprese nella convenzione stipulata tra Città metropolitana di Firenze e Consorzio Nazionale Servizi”. Il Consorzio Nazionale Servizi proponeva la propria offerta, che veniva messa in comparazione dal Rup con l’offerta ricevuta dal Consorzio Leonardo Servizi e Lavori nella gara direttamente bandita dal Comune di Lucca.

Il Rup all’esito della comparazione, valutava quest’ultima maggiormente conveniente “in quanto calibrata e aderente alla propria realtà anche alla luce dei conteggi effettuati che, per quanto di possibile confronto, consentono anche di rilevare economie di spesa su base annua”. Il responsabile unico del procedimento di Lucca (Rup) riteneva che la convenzione centralizzata non fosse rispondente alle esigenze dell’amministrazione centrale, in quanto non tutte le prestazioni di cui necessitava il Comune erano rinvenibili nella predetta convenzione, oltre al fatto che l’adesione alla predetta convenzione avrebbe richiesto un onere di spesa maggiore per ottenere anche l’esecuzione dei servizi non compresi in convenzione.

Il Comune, pertanto, con determinazione dirigenziale del 18 agosto 2020, affidava l’appalto del servizio di pulizia al Consorzio Nazionale Servizi e Lavori per la durata di 36 mesi. Tale gara autonoma del Comune di Lucca è stata bocciata dal Tar lo scorso anno e ora definitivamente dal Consiglio di Stato su appello del Consorzio Leonardo, e non del Comune che si era già adeguato alla sentenza del Tar, da maggio dello scorso anno, e aveva iniziato a rispettare l’accordo centralizzato per la pulizia e la sanificazione degli uffici pubblici del municipio con al determina 684 del 2021. Il caso è definitivamente chiuso.

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