Le lasciano una cicatrice permanente sulle labbra durante la rimozione di adenoidi e tonsille: ospedale condannato a risarcire la paziente

La donna all'epoca dell'intervento a Pisa era minorenne

Undici anni fa una coppia di genitori di Lucca ha portato la figlia, all’epoca ancora minorenne, a Pisa per un intervento di routine ma necessario: togliere adenoidi e tonsille che le provocavano problemi respiratori e infezioni, ma la ragazzina ne viene fuori con una cicatrice permanente al lato delle labbra. Il tribunale ha condannato l’azienda ospedaliera a 22mila euro di risarcimento danni e 5mila euro di spese legali.

Il giudice Laura Pastacaldi dopo aver esaminato tutti i documenti emersi durante il processo e dopo aver disposto alcune perizie mediche è giunta alla conclusione che la cicatrice, di circa un centimetro, all’angolo della bocca, è stata causata da negligenza e imperizia dei sanitari che l’hanno operata e da queste risultanze processuali è scaturita la sentenza di condanna al risarcimento pubblicata il 29 giugno scorso. Il bisturi elettronico secondo i giudici sarebbe entrato in contatto con l’apribocca causando la lesione permanente e non più operabile e risolvibile. In pratica durante l’intervento la paziente ha riportato una lesione in corrispondenza della commissura labiale da ricondurre verosimilmente, secondo quanto emerge dalla consulenza tecnica svolta, ad un’ustione prodotta dall’apribocca a seguito di contatto dello stesso con il diatermocoagulatore.

Si legge infatti in sentenza: “Da quanto accertato dal ctu risulta provato il danno subito dalla ragazza e il nesso causale con l’intervento praticato presso la struttura ospedaliera convenuta. Dalle risultanze della ctu, quindi, la lesione è da ritenersi una complicanza da riferire ad un errore tecnico, che poteva essere evitata con una maggiore diligenza, prudenza e perizia nell’esecuzione di un intervento considerato di routine e poco rischioso. Inoltre la cicatrice ipertrofica della lunghezza di circa un centimetro che permane sul volto della minore, oggi non correggibile chirurgicamente, avrebbe potuto evolvere in modo migliore se fosse stata oggetto di valutazioni specialistiche e trattata adeguatamente. In ragione di quanto precede, è ravvisabile una responsabilità dei sanitari per la causazione, in esecuzione dell’intervento chirurgico, di una lesione in corrispondenza della commissura labiale, con conseguente responsabilità dell’azienda ospedaliera di Pisa e obbligo di risarcire il danni”. Dopo undici anni di udienze la sentenza di primo grado che risarcisce la ragazza dei danni subiti durante l’intervento chirurgico per l’asporto di tonsille e adenoidi.

(Foto d’archivio)

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