Tutor di via di Moriano, ancora proteste: “Il luogo dove è collocato è sbagliato”

Alcuni residenti: "Si mette in paese dove ci sono davvero pericoli e rischi per la sicurezza"

Continua a far parlare di sé il tutor sulla via di Moriano.

A prendere la parola oggi è Stefano Bei, un abitante  di San Lorenzo di Moriano, paese attraversato dalla via di Moriano, nel tratto  che va da Monte S.Quirico fino al  ponte Dalla Chiesa.

“Da qualche giorno – afferma – viviamo un incubo. Infatti non era sufficiente abitare in una zona e un paese  già dimenticato dalle istituzioni locali in quanto privo  del servizio di metano per riscaldamento, privo delle fognature pubbliche e con un traffico importante di mezzi pesanti, essendo solo a 5 chilometri dalla città. Ci volevano anche le multe selvagge che colpiscono soprattutto noi residenti”.

“Personalmente, come gli altri abitanti del luogo, siamo ormai rassegnati a tutto ciò, del ponte nuovo sul Serchio, che risolverebbe in parte il problema del traffico, se ne parla da circa venti anni e probabilmente ne passeranno altrettanti prima che possa entrare in piena funzione. Quindi, come se tutto questo non bastasse – afferma – siamo al paradosso che su quel tratto di strada le istituzioni  debbano  pure farci cassa, una situazione inaccettabile. Ho aspettato prima di scrivere perché ero convinto che il buon senso prevalesse e che ci si potesse ricredere su una operazione  fatta in quel modo, priva di ogni senso logico, visto che stiamo ancora aspettando che qualcuno ci spiegasse  perché si è scelto di mettere il controllo della velocità  con tutor nell’unico tratto libero privo di abitazioni dove gli unici attraversamenti sono i cinghiali di notte, invece di metterlo nel centro abitato (come richiesto dagli abitanti) dove ci sono attività commerciali  e vi è pure una scuola e la strada è strettissima fra le case”.

“Se lo scopo – aggiunge –  doveva essere  la tutela dei cittadini sicuramente la collocazione è palesemente sbagliata e non è difficile capirlo. Se invece lo scopo era la tutela degli animali allora va bene, ma forse, più prosaicamente, dobbiamo giungere alla conclusione che la realtà è un’altra e le istituzioni coinvolte in questa operazione dovrebbero avere il coraggio di dire pubblicamente che l’unico obiettivo  e’ quello di fare soldi  sulla pelle degli automobilisti in generale e principalmente di coloro che abitando in quei luoghi quella strada la devono percorrere più volte al giorno, perché cosi come è stata  progettato, il tutor per il controllo della velocità assume la fisionomia di una vera e propria trappola”.

 

“Oggi leggo che la Provincia di Lucca conferma la volontà di ripristinare il tutor così come ideato e che andrà incontro ai cittadini con rateizzazione dei pagamenti – spiega -. Una affermazione, quest’ultima, che conferma senza bisogno di ulteriori valutazioni che l’operazione è per fare cassa e nient’altro. Come cittadino mi sento umiliato e deriso da chi dovrebbe avere un’etica diversa. Mi auguro che ci sia un ripensamento, ma credo proprio che tutto questo sarà molto difficile e il problema resterà tale, in tutta la sua devastante gravità”.

Ne è convinta un’altra automobilista che è finita nel mirino del tutor. “Io al momento – spiega – sono a quota 5 multe prese soprattutto la mattina quando accompagno mio nipote alla scuola di Mutigliano venendo da Borgo a Mozzano.  Il dubbio che hanno in molti che i due tutor siano stati messi solo per fare cassa è legittimo. Avrei capito se fossero stati messi all’inizio del paese e alla fine: sarebbe stato legittimo è giusto perché nel paese la strada è stretta, c’è la scuola e quindi chi va oltre i 50 chilometri nel paese va sempre sanzionato.  Ma in questo caso sono stati inseriti su una strada grande e in mezzo ai campi”.

“Le mie multe – racconta – sono state fatte perché andavo ad una velocità media di 51 o 55/56. Al momento ne ho ricevute 5 ma me ne aspetto altre, penso che le uniche volte in cui non ho preso una multa è stata perché spesso in quella strada ci sono i trattori agricoli che vanno lentissimi e non si riesce a sorpassarli”.

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