La polizia ricorda Russo e Fuso, i due agenti morti di Sla foto

Era presente anche il questore di Lucca Dario Sallustio

Evento commemorativo, questa mattina (23 luglio), al bagno della polizia di Stato a Calambrone in ricordo del sovrintendente capo Roberto Russo e dell’assistente capo Gaetano Fuso, poliziotti in servizio rispettivamente alla Questura di Lucca e di Lecce, affetti da Sla e prematuramente scomparsi (Russo nel gennaio 2021, Fuso nel novembre 2020).

La cerimonia è stata organizzata dalla Sadal di Michela Rudas che gestisce lo stabilimento balneare, in collaborazione con le associazioni sportive dilettantistiche Happywheel e Surf4all di Livorno, che hanno come finalità l’ integrazione ed il miglioramento della qualità della vita delle persone con disabilità motorie, sensoriale e cognitiva.

Onori di casa da parte del questore di Pisa Gaetano Bonaccorso, presenti il questore di Lucca Dario Sallustio e quello di Livorno Roberto Massucci,  oltre all’assessore alla Sicurezza del comune di Pisa Giovanna Bonanno, la professoressa Loredana Caso, vedova di Russo, mentre l’avvocata Giorgia Rollo, vedeva di Fuso ha inviato un messaggio di ringraziamento.

Roberto Russo era nato a Napoli il 6 dicembre del 1965. Si arruola in polizia nel 1990, frequentando il corso per allievi agenti alla scuola della polizia di Stato di Senigallia. Al termine del corso di formazione viene inviato a Milano, alla squadra Volanti della questura, dove permane per circa 4 anni distinguendosi per l’ abnegazione e la professionalità. Nel 1994 viene trasferito alla questura di Napoli, dove presta servizio ai Falchi e al commissariato “di frontiera” di piazza Dante, competente sui quartieri Spagnoli e la Pignasecca, ad altissima densità criminale. Nel 2008 il trasferimento a Lucca, per amore della moglie e delle due figlie, che reclamano una vita più tranquilla, soprattutto per lui. Il 3 gennaio del 2021, dopo aver convissuto, con il coraggio che lo contraddistingueva sulle strade di Milano Napoli e Lucca, con la terribile malattia Sla, si è spento nella sua casa di Lammari.

Gaetano Fuso nasce a Calimera, in provincia di Lecce, nel 1976; nel 1995, all’ età di 19 anni si arruola in Polizia, spinto dall’ estremo sacrificio dello zio, Antonio Montinaro, capo scorta del giudice Giovanni Falcone, perito nella strage di Capaci del 1992. Frequenta il corso per Allievi Agenti alla Scuola della Polizia di Moena (Bolzano) e, al termine, viene assegnato al XII Reparto Mobile di Reggio Calabria. Consegue le abilitazioni di operatore di squadra volante, di istruttore di tecniche operative e di videofotosegnalatore, e nel 2013 viene assegnato al commissariato di Galatina come operatore della polizia scientifica. L’anno successivo si ammala di Sla e dispensato dal servizio per fisica inabilità; ciononostante, grazie al sostegno della moglie Giorgia Rollo e di amici e colleghi, fonda l’associazione 2the Center for uman health and environment  e dà vita al progetto “Io posso – La Terrazza “Tutti al mare”, riuscendo ad attrezzare un bagno per disabili sulla spiaggia di S. Foca a Marina di Melendugno. siglando nel 2017 un protocollo di intesa con il dipartimento della Pubblica Sicurezza, che si impegna ad assicurare per la stagione estiva un servizio di bagnini al bagno La Terrazza, con personale delle forze dell’ordine e della questura di Lecce muniti dell’ apposito brevetto. Così realizzando il sogno di Gaetano Fuso: quello di permettere a tutti, anche quelli più sfortunati che convivono con disabilità fisiche, di godere delle sensazioni che il mare sa concederci. Per questo, per la sua determinazione, Gaetano Fuso il 5 febbraio del 2018, nel palazzo del Quirinale, viene insignito dal presidente della Repubblica della onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana. Muore a Calimera il 14 novembre del 2020, lasciando la moglie e due figli.

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