Malore mentre è a ballare, salvato dal 118

Il 22enne di Cascina ha voluto ringraziare chi si è prodigato nei soccorsi

Un malore improvviso, mentre era a ballare al Mamamia, e il giovane, Emerson Inverso, un 22enne di Cascina, volontario alla Misericordia del posto, e dipendente della stessa associazione di Montecalvoli, dopo la brutta disavventura, ha voluto ringraziare chi gli ha salvato la vita.

“Bimbi, scusate, io vado a risposarmi cinque minuti in macchina perché sono stanco e ho molto sonno”, ha detto agli amici e alla sua ragazza che erano con lui nel noto locale sulla marina di Torre del Lago.

Un malore, ci tiene a precisare al giovane, non causato da abuso di alcol o per uso di droghe. 

La fidanzata e gli altri amici, trascorse qualche decina di minuti, non vedendolo tornare, sono andati all’auto e lo hanno trovato come svenuto, col respiro in affanno e hanno subito allertato i soccorsi. 

I primi ad intervenire, racconta Emerson, sono stati gli addetti alla sicurezza del Mamamia, Enzo, Fabiano, Valerio e Samuele, che gli hanno praticato le manovre rianimatorie, proseguite dal personale sanitario del 118 arrivato a sirene spiegate e lampeggianti accesi con un’ambulanza della Misericordia di Torre del Lago che, poi lo hanno portato in codice rosso al pronto soccorso dell’ospedale Versilia, dove è stato ricoverato per tre giorni. 

“Un grazie di cuore alla mia fidanzata, agli amici,  a tutto il personale della sicurezza delle discoteche Mamamia e Boca situate in viale Europa a Torre del Lago che con il cuore, spirito di amicizia, amore e alle conoscenze di soccorso base hanno saputo trattarmi e allertare in modo tempestivo il 118 fornendo le informazioni più dettagliate – le parole del giovane che ha inviato una mail al locale e fatto anche un post sui social – Grazie alla misericordia di Torre Del Lago e all’automedica dell’Asl che mi hanno prestato i primi soccorsi, grazie a tutti gli infermieri, medici e operatori del 118 del pronto soccorso Versilia per il loro impegno, compattezza, la preparazione professionale ma soprattutto per l’esempio di umanità che oggi difficilmente si riscontra nelle strutture sanitarie”.

“Infine  – conclude  – voglio ringraziare tutti i parenti. mamma, papà, ziii, nonni, cugini, tutti gli amici, conoscenti, colleghi della misericordia di Cascina e Montecalvoli e il 118 di Pisa-Livorno che dalle primissime ore si sono messe in contatto sia con me che con terze persone per sapere costantemente il mio stato di salute. Ecco l’esempio, le persone speciali esistono. Queste poche righe per ringraziare davvero tutti per aver dedicato due secondi della vostra vita a me. Scusate per i tanti grazie ma in questi anni tutti noi sentiamo poco questa meravigliosa parola, non si insegna più a dire grazie. Viene preso tutto per scontato e di scontato nella vita non esiste niente. Grazie”.

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