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L'aggressione in città |
Cronaca
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Fruzzetti a 20 giorni dall’accoltellamento: “Sto ancora male, non concedo le scuse così. Non incontrerò i miei aggressori”

6 maggio 2025 | 15:17
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Fruzzetti ripercorre quei terribili momenti: “Mi sono sentito in pericolo di vita. Mi hanno accoltellato anche quando ero a terra”

Il 15 aprile scorso il centro storico di Lucca è stato testimone di un terribile fatto di cronaca.

Vinicio Fruzzetti, 78enne residente in via del Battistero è stato rapinato a pochi metri da casa e ferito con 3 coltellate. I rapinatori si sono rivelati essere tre minorenni lucchesi, tra di loro anche una ragazza che secondo il racconto di Fruzzetti è scappata nel momento in cui è iniziata l’aggressione. A 20 giorni da questi fatti, abbiamo incontrato il signor Fruzzetti per capire come sta oggi e come si sono svolti i fatti di quella sera.

vinicio fruzzetti

Non sto ancora molto bene – dice Fruzzetti -, perché la ferita ancora mi duole, ho perso completamente il sonno e non riesco a riposare una notte intera e questo va a discapito, diciamo, del giorno dopo, perché sono stanco. Devo organizzare un convegno per sabato e le cose devo farle sempre correndo, purtroppo”.

Vinicio Fruzzetti

Per la rapina subita, Fruzzetti ha avuto il sostegno di rappresentanti politici e istituzionali da ogni parte e anche del Questore di Lucca.

“Oggi (6 maggio) sono andato dal sindaco Pardini perché doverosamente lo dovevo ringraziare, dovevo ringraziare lui e tutti quelli che ho incontrato per strada indipendentemente dal colore politico o dalla appartenenza del gruppo, non mi interessa. Perché tutti sono stati meravigliosi e mi hanno sostenuto, anche solo a parole, ma anche una parola delle volte può fare tanto”.

Pardini e Bartolomei incontrano Fruzzetti, accoltellato in centro: “Siamo grati alle forze dell’ordine”

I responsabili della rapina ai danni di Fruzzetti sono stati identificati come 3 giovani minorenni, di cui due ragazzi e una ragazza. Oggi i rapinatori si dicono pentiti e hanno chiesto tramite il loro avvocato di poter avere un incontro con la vittima.

“Sul chiedere scusa ad oggi ci andrei piano – frena Fruzzetti -, perché io sto ancora male sotto tutti i punti di vista. Tu giri con un coltello in tasca, mi rapini, mi aggredisci, mi accoltelli e poi mi chiedi scusa? Non so a che film stiamo assistendo e se è un film, non so poi il finale di questo film, ma io sicuramente non concedo le scuse così. Ora no, ora no di certo, ecco”.

Vinicio Fruzzetti

Lei in quella situazione si è sentito proprio in pericolo di vita?

“Assolutamente sì – conferma – perché dalla spalla alla gola c’era un pezzettino. La dinamica è stata semplice, io li ho incrociati e mi ha dato nell’occhio uno dei tre, del quale si vedevano solo gli occhi, aveva il cappuccio tirato su, era completamente travisato – prosegue Fruzzetti -. Ho continuato a camminare con il cane, avrò fatto una decina di passi e mi è venuto istintivo girarmi, ho visto che la ragazzina non c’era più e gli altri due mi stavano seguendo, al che ho accellerato. Nel frattempo ho chiuso l’ombrello, perché già non stava più piovendo. Loro mi hanno raggiunto e mi hanno chiesto con insistenza soldi e borsello sotto la minaccia di un coltello. Hanno detto: ‘Se non ci dai i soldi e il borsello abbiamo un coltello e ti ammazziamo’. Io gli ho detto: ‘Si, vuoi vedere quel che ti do’? E giù ombrellate a tutti e due finché non si è rotto l’ombrello, purtroppo. Dopo è partita la famosa coltellata qua, nella spalla, perché ho cercato di evitare il peggio. Poi mi hanno gettato in terra e uno tirava il borsello e l’altro continuava a darmi sopra con il coltello”.

Quindi è stata aggredito anche a terra?

Sì, anche a terra, nella spalla ho due ferite – conferma Vinicio -, poi ho sentito lo strappo del moschettone che si è rotto e sono riusciti a sfilarmi via il borsello e a quel punto sono scappati”, “Mi sono sentito in pericolo di vita – aggiunge -, assolutamente sì, io poi tra l’altro sto assumendo un farmaco che fluidifica il sangue e quindi ce n’era in abbondanza, ma veramente in abbondanza anche perché lo squarcio era notevole. La gente poi si è affacciata alle finestra e sono scesi. Anche mio figlio è sceso e mi ha soccorso, è infermiere del 118 e ha usato tutta la sua professionalità per cercare di tamponarmi e di salvarmi la vita”.

Lucca in Diretta con Demopolis, nei giorni scorsi ha effettuato un sondaggio tra i cittadini di Lucca, ed è emerso che più della metà delle persone che hanno risposto, non si sente sente sicura quando esce di casa.

“Io onestamente, giro poco la sera – spiega Fruzzetti -, però costantemente porto fuori il cane e non è che mi sentissi proprio totalmente a mio agio, perché i segnali che venivano da certi posti, certi ambienti della città non sono proprio così tanto sicuri e non è che mi sentissi proprio tranquillo. Questo fino alla sera in cui sono stato rapinato, poi è esplosa questa cosa e adesso dovrò riconsiderare la questione sicurezza. Perché se uno non è libero di andare a fare un giro col cane e rischia di non tornare a casa in tranquillità e in libertà senza essere accoltellato, allora voglio dire Lucca non è più Lucca, Lucca è uguale a New York, Lucca è uguale a Roma, Lucca è Napoli, Luca è Milano. Le forze dell’ordine hanno fatto il 100 per 100 e li ho già ringraziati, così come ho ringraziato il sindaco, il Questore e tutti coloro che mi sono venuti a sostenere”.

Sono riuscito a rientrare in possesso dei documenti e dei soldi che erano nel borsello – conclude Fruzzetti -, 5 euro. Non sono riuscito a rientrare in possesso di altri oggetti, le chiavi di casa, della macchina. Per farlo dovrò fare richiesta al tribunale dei minori”.