Caos e minacce alla Trattoria Nostromo in Darsena, il titolare: “Ora basta, denuncio tutti”
Dipendenti e clienti in fuga: “Danno anche di immagine”
Momenti di panico alla Trattoria Nostromo in via Coppino a Viareggio: un cittadino nordafricano si è rifiutato di pagare il conto e ha seminat0 il caos. Il titolare: “Ora basta, domani denuncio tutti”.
Una serata da incubo nel noto locale nel cuore della Darsena di Viareggio, dove un uomo di origine nordafricana ha rifiutato di pagare il conto dopo aver cenato, dando in escandescenze e arrivando a minacciare verbalmente una cameriera. La situazione è presto degenerata: tra urla e intimidazioni, molti clienti si sono alzati e sono fuggiti spaventati dal locale. Intanto, il personale ha allertato le forze dell’ordine. Ma il soccorso, secondo quanto denunciato dal titolare Fabio Gentili, è arrivato solo dopo circa un’ora. Mentre la Polizia, responsabile del controllo del centro città, stava gestendo un’altra emergenza, fondamentale, a quel punto, è stato l’intervento provvidenziale di un agente della Municipale di Viareggio libero dal servizio, che ha aiutato a contenere la situazione fino all’identificazione dello straniero.
Fabio Gentili, visibilmente scosso, ha affidato ai social uno sfogo durissimo: “Denuncio tutti! I miei dipendenti sono stati minacciati di morte, i clienti sono scappati. È una vergogna: la Polizia è arrivata dopo un’ora. Ho tutte le chiamate registrate. Serve l’esercito. Gli slogan cari ai politici teneteli per casa vostra. Fortunatamente siamo riusciti a bloccare l’uomo prima che qualcuno si facesse male. Dopo un’ora di agonia è stato arrestato, ma così non si può più lavorare. Adesso sarò costretto a vivere dentro il mio ristorante perché quest’uomo mi ha garantito che me la farà pagare”.
Il danno, spiega il titolare, è pesante non solo in termini economici, ma anche d’immagine e di stress per lo staff. Oggi si rivolgerà a un legale per formalizzare una denuncia: “Qualcuno si prenderà le proprie responsabilità. È l’ennesimo episodio. Ora basta: noi dobbiamo solo poter lavorare”.