Ai domiciliari l’investitore dei due amici

“Vorrei essere morto io al posto di Andrea. Se potessi, farei qualunque cosa perché quello che è accaduto non fosse mai successo”. Anthony Caturano è sconvolto. Dice di essere pentito al gip Giuseppe Pezzuti che lo interroga in carcere per l’udienza di convalida dell’arresto, prima di scarcerarlo e sostituire la misura con gli arresti domiciliari nella sua abitazione. “Sono fuggito perché ero in preda al panico, volevo chiamare mia madre ma non mi rispondeva. Poi quando l’ho trovata mi sono fatto venire a prendere”. E a quel punto è scoppiato a piangere tra le sue braccia, come ha fatto anche oggi nella piccola sala del carcere San Giorgio, con a fianco il suo avvocato Fabrizio Miracolo.

Il giovane di 24 anni, di Torre del Lago, incensurato, è in carcere da domenica scorsa, accusato di aver provocato la morte di Andrea Lucchesi, benzinaio di 20 anni di San Macario in Piano, e di aver ridotto in gravissime condizioni il 25enne di Sant’Anna Fabio Biagini, travolgendoli mentre uscivano da un locale della Darsena a Viareggio.
“Farei qualsiasi cosa perché Andrea non fosse morto”, ha ripetuto ancora al gip, rispondendo a tutte le sue domande, per come poteva: “Ora chiedo perdono”. Da domenica notte, Anthony non fa che disperarsi. Prima di quella notte non aveva avuto alcun guaio, nemmeno una contravvenzione. E’ risultato positivo al test dell’alcol, e aveva bevuto. “Ma non aveva fumato – spiega l’avvocato Miracolo -: ha ammesso di essersi fatto uno spinello qualche giorno prima, ma quella notte non aveva assunto droghe”.
E’ quanto è stato spiegato anche al gip stamani, davanti al quale il pm titolare delle indagini, Salvatore Giannino, ha chiesto la conferma della misura cautelare in carcere. Ma la difesa si è opposta, chiedendo al gip Pezzuti una “misura adeguata”, tenuto conto anche che il ragazzo è incensurato. Nel presentare la richiesta di domiciliari per Caturano, poi, l’avvocato Miracolo si è impegnato ad assicurare al suo assisto un sostegno psicologico: sono già stati presi contatti con Liliana Dell’Osso, direttrice della psichiatria del Santa Chiara di Pisa. Attorno alle 15 la decisione: Caturano è uscito dal carcere su disposizione del gip che lo ha messo agli arresti domiciliari nella casa dove vive con i genitori.
Nel frattempo, Fabio Biagini continua a lottare in un letto d’ospedale a Livorno, dove si trova dalla mattina di domenica. Ieri si è risvegliato dal coma e ha mostrato segni di miglioramento anche se i medici non avevano ancora sciolto la prognosi. Purtroppo per l’amico, Andrea Lucchesi, non c’era stato niente da fare: era morto poco dopo il trasporto in ospedale. I funerali si svolgeranno domani (7 febbraio) alle 15,30 nella chiesa di San Macario in Piano dove il giovane benzinaio viveva con i genitori.

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