Piaggione, il comitato: “Mai fatto sopralluogo”

Non si fa attendere la risposta del comitato del Piaggione all’assessore Marchini sulla situazione dell’illuminazione nella frazione a nord del Comune di Lucca: “Aspettiamo – dicono dal comitato –  l’assessore Marchini al Piaggione da settembre, e la riunione che ha fissato per il 18 aprile non riguarda l’illuminazione staccata”.

L’assessore è nel mirino per non essere andato alla riunione della scorsa settimana sul tema dell’illuminazione staccata nella piazza del Piaggione. Marchini si era difeso dicendo di aver comunicato la propria assenza e di aver già fissato con il comitato un incontro per il 18 aprile. Ma il comitato chiarisce: “La riunione fissata riguarda un progetto di riqualificazione urbanistica, e non la sospensione dell’illuminazione nella strada interna. Su quest’ultimo punto aspettiamo l’assessore Marchini da settembre, da quando promise in un incontro a palazzo Santini che avrebbe fatto a stretto giro un sopralluogo”.
“Il sopralluogo non è mai avvenuto – conclude la nota del comitato – e l’assessore ha eluso anche l’invito all’assemblea da noi indetta al Piaggione. E non solo lui, ma anche l’assessore Bove e il sindaco Tambellini. Nessuno di loro è venuto, nessuno di loro ha risposto alla nostra posta certificata con cui abbiamo chiesto di conoscere il motivo del distacco dell’illuminazione”.
Sul tema anche Legambiente Lucca: “Apprendiamo che l’assessore Marchini – dice l’associazione – in relazione alla interruzione del servizio di illuminazione pubblica al Piaggione determinato da un guasto meteorico, ha sostenuto che “dobbiamo però partire da un dato di fatto, e cioè che non si può far pagare alla collettività una spesa che non le compete perché, al momento, l’impianto insiste su una strada che è privata”. Al riguardo facciamo notare che è proprio nell’interesse della collettività nonché della amministrazione comunale provvedere alla tutela della sicurezza stradale, evitando altresì, nell’ambito dei principi dell’autotutela che devono governare le decisioni delle amministrazioni, tutte le spese derivanti dal cattivo esercizio delle attività proprie della pubblica amministrazione (nel caso specifico secondo quanto stabilito nell’illuminante ordinanza della suprema corte di Cassazione sezione VI Civile, ordinanza 3 novembre 2016 – 7 febbraio 2017, numero 3216)”.

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