Itc Carrara: 3 bulli bocciati, altri 2 sospesi foto

Ormai la decisione è definitiva: tre dei sei studenti dell’Itc Carrara indagati per le minacce e le angherie al prof di italiano, riprese e diffuso sul web in 4 video, perderanno l’anno scolastico. Per loro il consiglio d’istituto ha deciso una sospensione da qui all’ultima campanella, senza possibilità per loro di essere ammessi agli scrutini. Ma mentre ha ‘appesantito’ la sanzione per uno dei tre ragazzi per i quali invece il consiglio di classe aveva proposto ieri (20 aprile) un allontanamento da scuola fino al 19 maggio, per gli altri due, colpiti da questo provvedimento, il consiglio dell’Ite Carrara è stato più clemente.

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Perché questi due ragazzi potranno, “ma solo se dimostreranno massimo impegno” potranno anche superare l’anno ed essere ammessi alla seconda classe, perché a loro – a differenza degli altri tre – non è stata irrogata la sanzione dell’esclusione dagli scrutini.
Nulla da decidere ormai sul sesto indagato: la sospensione di 15 giorni è già definitiva da ieri perché su provvedimenti del genere è competente il consiglio di classe. Le decisioni dunque sono prese, almeno sul fronte scolastico. La riunione alla quale oltre al preside Cesare Lazzari hanno partecipato rappresentanti degli insegnanti, dei genitori e del personale non docente, oltre che degli studenti, è durata oltre 4 ore.
“La nostra scuola ha subito un danno enorme – ha sottolineato il dirigente scolastico al termine del Consiglio -: una grande azienda con la quale collaboravamo nell’ambito dell’alternanza scuola lavoro, ora ci ha contattato perché non vuole più i nostri studenti. Non vogliamo certo rivalerci su queste famiglie e su questi ragazzi che, tutti, hanno ammesso le loro responsabilità e si sono scusati ma non vogliamo nemmeno che venga fatta di ogni erba un fascio: per 4-5 elementi che hanno gravemente sbagliato, gli altri 600 non devono pagare perché questa scuola è sempre stata ed è attenta alla formazione dei ragazzi e a contrastare forme di mancato rispetto o bullismo”.
Volti stanchi, provati da giorni di stress e assalto mediatico: dagli insegnanti, fino agli studenti presenti. Che rivendicano: “L’Itc Carrara non è questo – spiega la rappresentante degli studenti, Elena Di Nardo – proviamo vergogna e umiliazione di fronte a quei video ma ci dissociamo con forza”. Gli alunni stanno valutando l’ipotesi di organizzare una manifestazione pubblica, anche in solidarietà al prof vittima dei bulli, alla quale stanno dando adesioni anche altri istituti cittadini. Che non hanno fatto mancare solidarietà, anche in questi giorni alla scuola. Tante le telefonate e i messaggi, arrivati anche da semplici cittadini o ex studenti.
L’Itc vuole voltare pagina. Ma senza dimentica. “Abbiamo impiegato anche oggi molto tempo a valutare nel dettaglio le proposte del consiglio di classe – ha osservato il preside – e le abbiamo vagliate per arrivare a decisioni condivise”.
Per due studenti sono state confermate le misure più pesanti già proposte ieri: sospensione per tutto il resto dell’anno scolastico e bocciatura. Per un altro invece la posizione si è aggravata e anche lui perderà l’anno: “Abbiamo valutato bene il profilo del ragazzo e lo stress a cui sarebbe stato sottoposto tornando a scuola, con la consapevolezza di perdere comunque l’anno – ha detto il preside – e il consiglio ha valutato per lui migliore l’ipotesi di rimanere a casa”. Sulle responsabilità non ci sono state ulteriori novità se non che oggi è stato sentito lo studente che ieri non era potuto intervenire con la famiglia al consiglio di classe: si tratta di uno dei due giovani che saranno sospesi fino al prossimo 19 maggio ma poi potranno essere ammessi agli scrutini. “Ma questo – ha avvertito il preside – non è un premio: questi due ragazzi dovranno dimostrare di dare il massimo quando rimetteranno piede a scuola”.
“Su questi provvedimenti non abbiamo subito pressioni – ha aggiunto il preside – ma abbiamo applicato quanto prevede lo statuto degli studenti e delle studentesse e ci siamo ovviamente consultati con l’ufficio scolastico provinciale”.
Ora restano da sciogliere altri nodi. E’ in corso la verifica della scuola su professore: entro trenta giorni si tireranno le somme. Resta da capire perché non abbia denunciato, almeno al preside, e nell’immediato l’episodio. Ed è quello che vogliono capire, a quanto sembra, anche gli inquirenti. Sull’uso del cellulare in classe – che ha determinato poi tutto il clamore della vicenda – il preside è stato chiaro: “La scuola ha un suo preciso regolamento al riguardo – ha detto Lazzari -: c’è l’obbligo di consegna del cellulare in caso di utilizzo non autorizzato. Per quella classe avevamo anche adottato il sistema della consegna dei telefoni sulla cattedra. Ma molti di loro consegnavano cellulari vecchi senza la sim e tenevano in tasca gli smartphone”. Telefonini con cui poi avrebbero ripreso le angherie al prof, che hanno scatenato la bufera e l’inchiesta della procura dei minori di Firenze.

Roberto Salotti

Preside e consiglio di istituto spiegano la decisione

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