Rubano abiti Caritas, in tre rischiano espulsione

Lo scorso anno avevano rubato indumenti da un contenitore della Caritas. Adesso, oltre ai rilievi penali, il prefetto di Lucca ha revocato a tre stranieri, di origine nigeriana, le misure di accoglienza e bloccato la richiesta di asilo. Rischiano anche l’espulsione dall’Italia. Il Tar, infatti, ha emesso sentenza favorevole nei confronti del provvedimento prefettizio ritenendolo legittimo e respingendo il ricorso dei tre cittadini nigeriani.
A ricorrere era stato uno dei tre che era stato sorpreso con i connazionali mentre asportava circa 40 capi di abbigliamento da un contenitore per raccolta indumenti utilizzato dalla Caritas diocesana di Lucca e gestito da una cooperativa sociale.

I tre richiedenti asilo erano stati denunciati per il reato di furto aggravato in concorso. Da un lato il prefetto ha ritenuto che la violazione del diritto penale  debba essere ritenuta assai più grave della violazione ripetuta di comportamenti irrispettosi o in violazione del regolamento del centro d’accoglienza lucchese.
Dall’altro, la circostanze che all’interno della struttura non sono presenti minori nonché la stessa entità del materiale asportato (40 capi di abbigliamento) hanno portato ad escludere, per il prefetto, qualsivoglia intento “solidaristico” del fatto verificatosi, invocato dai tre cittadini stranieri che si erano difesi dicendo che gli abiti servivano per i bambini della struttura e che inoltre il contenitore sembrava un cassonetto dei rifiuti normale.
“Risulta, pertanto, adeguatamente motivato – si legge nella sentenza del Tar – il provvedimento impugnato nella parte in cui ha ritenuto il fatto di cui trattasi in grado di turbare la regolare convivenza degli altri ospiti del centro di accoglienza (anche sotto il profilo della possibile emulazione da parte di altri soggetti ivi ospitati). Da ultimo, parimenti infondata risulta la censura di mancata comunicazione di avvio del procedimento, sussistendo nella fattispecie (come emerge dallo stesso provvedimento) valide ragioni per omettere la garanzia partecipativa in ragione dell’urgenza determinata dal fatto-reato e dall’allarme sociale destato da tali comportamenti, tale da richiedere la revoca immediata della misura di accoglienza. La condotta ascritta ai ricorrenti, di origini nigeriane desta grave allarme sociale, tale da richiedere la revoca immediata della prosecuzione dell’accoglienza, per tutelare la sicurezza degli altri migranti accolti e degli operatori che li seguono nonché al fine di evitare condotte emulative”.
Questo il motivo per cui il ricorso è stato respinto, mettendo a rischio la permanenza nel paese dei tre nigeriani.

v. b.

Sostieni l’informazione gratuita con una donazione

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di Lucca in Diretta, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.