Banconote false in città, indaga la finanza

Bankitalia rimanda indietro circa 120 banconote false finite nel sistema bancario attraverso i vari sportelli della città di Lucca nel solo periodo compreso tra luglio e ottobre scorsi. Le banconote erano state versate da vari clienti delle diverse banche, per lo più commercianti, e sequestrate dai dipendenti perché sospette e inviate al centro analisi di Banca d’Italia, che è l’unico organo competente per dichiarare falsa una banconota in modo ufficiale. Indagini sono in corso da parte delle fiamme gialle.

La banca centrale italiana dopo aver certificato la falsità delle banconote le ha inviate alla guardia di finanza cittadina per le attività investigative ed eventualmente giudiziarie insieme al report sul’iter di ciascuna banconota. Ma al momento il fascicolo d’inchiesta risulta solo contro ignoti. L’allarme invece continua in città, e non solo, e si consiglia la massima prudenza e attenzione quando si viene in contatto con moneta contante, per lavoro o altro.
La maggior parte della banconote contraffatte, stavolta, non era del taglio più falsificato in Italia e in Europa (le banconote da 20 euro) ma addirittura si trattava di banconote da 50 euro. Quando l’impiegato di un istituto bancario ritiene che la banconota sia falsa ha l’obbligo di ritirarla dalla circolazione e trasmetterla all’amministrazione centrale della Banca d’Italia a Roma dove il nucleo di analisi per le banconote sospette di falsità (Nac) la esamina per accertarne la falsità. L’impiegato farà anche un verbale e una copia della banconota che sarà lasciata, a titolo di ricevuta, alla persona che l’ha presentata.
Se il Nac della Banca d’Italia accerta la legittimità della banconota, l’importo è rimborsato, senza alcuna trattenuta, con vaglia cambiario della Banca d’Italia. In caso contrario nulla è dovuto. Chi ha consegnato la banconota può chiedere informazioni sull’esito dell’accertamento Nac tramite le filiali della Banca d’Italia.

Vincenzo Brunelli

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