Minacce a sindaco su Fb, maggioranza insorge

Minacce al sindaco nei commenti a un post su Facebook legato ad un articolo pubblicato su Lucca in Diretta, la maggioranza insorge. “Gli augurano di morire, di svegliarsi freddo, di non arrivare a mangiare il panettone, di vederlo seppellito. Gli imputano di essere il mandante morale della bomba molotov davanti alla sede di Casapound. Questo è quello che alcuni cittadini hanno scritto su Facebook contro il sindaco Alessandro Tambellini. Questo è il livello di eloquio, la violenza, l’aberrazione che alcuni soggetti, fomentati e spalleggiati da precisi partiti politici, utilizzano come pratica quotidiana, con l’unico obiettivo di denigrare, bullizzare, eliminare, non solo verbalmente, ma – a detta loro – anche fisicamente, chi amministra secondo principi che dovrebbero appartenere a ogni essere umano in quanto tale: il rispetto dell’altro, l’uguaglianza, la giustizia, la democrazia, l’antirazzismo e l’antifascismo”. Così la maggioranza che sostiene il sindaco Alessandro Tambellini, che chiede ora l’intervento della magistratura.

“Udite udite – si legge nella nota – motivo di tanto odio e tanta violenza è l’adozione, da parte della giunta Tambellini del provvedimento secondo cui da ora in poi, a Lucca come in molte altre città italiane, per utilizzare spazi comunali viene richiesto di firmare una dichiarazione esplicita in cui si dice di riconoscersi nei valori della Costituzione, di ripudiare il fascismo, il nazismo, le ideologie razziste, xenofobe, antisemite, omofobe e antidemocratiche, portatrici di odio o di intolleranza religiosa. Un atto doveroso, in un paese come l’Italia che negli ultimi tempi ha sdoganato fascismo, nazismo, razzismo, intolleranza religiosa e sessuale, e in una città come Lucca, dove la lista degli episodi di neofascismo e persecuzione di chi la pensa in modo diverso è lunga, dolorosa e, per certi versi, ancora impunita. D’altronde, gli auguri di morte e le altre offese rivolti oggi al sindaco dimostrano come di questo atto nel nostro comune ce ne sia bisogno”.
“Auspichiamo quindi che la magistratura – conclude la nota – si attivi nei confronti di chi ha augurato la morte al sindaco e di tutti coloro che usano l’odio come strumento di “confronto” a difesa di un rinato sentimento fascista”.

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