Tensioni al carcere, scatta interpellanza al ministro

“Ho presentato una interpellanza al ministro della Giustizia Bonafede sulla morte nel carcere di Lucca del detenuto Massimo Tamagnini, che reputo assai inquietante e meritevole di approfondimento”. Così, in una nota, Pierantonio Zanettin, deputato di Forza Italia.

“Massimo Tamagnini viene descritto come un detenuto modello, 55 anni, sposato, padre di una ragazzina, una vita da operaio sui monti della Garfagnana – scrive Zanettin -. Nel carcere di Lucca doveva scontare una pena passata in giudicato di 1 anno e 10 mesi per reati contro il patrimonio e mancavano pochi mesi alla libertà. Ma era anche malato Massimo e il suo avvocato aveva chiesto per tre volte al tribunale di sorveglianza di Firenze la revoca della custodia cautelare e gli arresti domiciliari”. “Istanze rifiutate – ricostruisce l’esponente di Fi – nonostante l’uomo soffrisse di gravi patologie croniche provocate da una forma rara di glicemia che, secondo i legali, erano assolutamente incompatibili col regime carcerario”.
Inoltre “Tamagnini è morto in cella il giorno di Santo Stefano e i compagni, che hanno descritto la detenzione di Tamagnini come una lunga e incomprensibile agonia, hanno iniziato una durissima protesta”.
“Nell’atto ispettivo rivolto al ministro della giustizia – conclude Zanettin – ho chiesto che sia fatta piena luce su questa morte inquietante, anche attraverso l’attivazione dei poteri ispettivi e disciplinari di competenza del ministro”.

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