Nel 2016 aveva prima rubato un’auto e poi, inseguito dai carabinieri, si era introdotto, insieme alla complice, in una abitazione di Gattaiola, dove aveva rubato dei vestiti da indossare per camuffarsi e proseguire nella fuga, poi interrotta da un incidente. Per i fatti di quella notte D.S. era stato condannato, all’esito del giudizio abbreviato, a due anni e due mesi di reclusione a 400 mesi di multa. Dopo la sentenza d’appello di Firenze l’uomo ha presentato ricorso per cassazione per alcuni vizi o mancanze di motivazioni nella sentenza. La corte di Cassazione ha però ritenuti o infondati o inammissibili i motivi di ricorso del richiedente e ha per questo rigettato il ricorso, rendendo definitiva la senzenza e condannato il ricorrente al pagamento delle spese processuali.