Violenta per anni sorella: chiesto il processo

Per gli inquirenti avrebbe abusato sessualmente della sorella minorenne per circa tre anni, maltrattandola e minacciandola con la complicità della madre. Un vero e proprio orrore tra le pareti domestiche che per il fratello e la mamma della vittima potrebbero approdare a processo. La procura infatti ha chiuse le indagini su una vicenda andata avanti per alcuni anni in provincia di Lucca e ha chiesto il rinvio a giudizio dei due presunti carnefici, che avrebbero dovuto essere invece le persone che se ne prendevano cura e la difendevano dalle aggressioni degli altri. Non era così per la ragazzina, secondo quanto ha ricostruito la procura.

I fatti oggetto dell’inchiesta si sarebbero svolti in provincia tra il 2014 e il 2017 fino a quando la minorenne non è stata affidata ai servizi sociali e alle cure dei sanitari oltre che a un avvocato che ne è diventato anche il curatore sociale. Un incubo, come spesso accade in casi del genere, consumato tra mura domestiche, diventate come quelle di una galera. Tre anni di inferno che sono stati portati alla luce solo grazie all’intervento di amici, della scuola e dei vicini di casa oltre che delle forze dell’ordine. Anni di violenze lasciano il segno, sia dal punto di vista fisico che psicologico, e in molti si erano resi conto che qualcosa non andava in quella ragazzina sempre triste e corrucciata.
Dalle indagini scattate a seguito di alcune segnalazioni è venuto fuori un quadro di violenze inaudite che la ragazza avrebbe subito in casa per anni a opera del fratello che l’avrebbe costretta più volte a rapporti sessuali completi, con minacce e soprusi di vario genere e tipo.
Anche la madre è finita nell’inchiesta perché sarebbero venuti fuori maltrattamenti ripetuti nel tempo e anche perché gli inquirenti ritengono che pur essendo venuta a conoscenza delle violenze inflitte dal figlio alla sorella l’avrebbe coperto. Una brutta storia quella dipinta da investigatori e inquirenti che ora sarà analizzata in ogni suo dettaglio durante l’udienza preliminare del prossimo 20 febbraio. Ma nessuna azione giudiziaria potrà mai ridare alla piccola vittima quello che le è stato rubato con tanta brutalità e violenza nei primi anni della sua adolescenza che avrebbe dovuto avere un percorso differente. La “giustizia,” intanto, farà il suo corso.

Vincenzo Brunelli

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