Studente di 15 anni muore in scooter contro un palo, nuovo appello della famiglia: “Chi c’era ci contatti”. Dall’esame del cadavere nuove ipotesi sul sinistro

Una imprudenza che potrebbe essere stata fatale. Per Matteo Ferlenda, studente di 15 anni del Pertini morto dopo lo schianto con lo scooter su un palo dell’illuminazione di via del Casalino nella notte fra sabato e domenica, una delle cause della morte potrebbe essere stato il non corretto utilizzo del casco.
Mentre le indagini dei carabinieri, coordinate dal sostituto procuratore Capizzoto, procedono per chiarire precisamente la dinamica dell’incidente, che per ora esclude ogni responsabilità di terze persone nonostante i dubbi della famiglia (leggi l’articolo), l’esame del cadavere di Matteo, restituito alla famiglia per i funerali, avrebbe individuato la causa della morte nel violento trauma cranico dopo lo schianto.
Un urto che non sarebbe stato attutito adeguatamente dal casco, forse mal allacciato e quindi volato via al momento dell’urto, forse proprio non indossato. Un monito, questo, per tutti coloro che viaggiano sulle due ruote: l’utilizzo del casco in modo corretto può salvare la vita. E questo al di là di quanto possa essere effettivamente successo quella tragica notte, che ha visto perdere la vita ad un giovane con tutto il futuro davanti, che tornava nella sua casa di Zone dopo una festa.

Ora è solo il momento del lutto e del dolore. E della ricerca della verità da parte dei familiari che non si arrendono. È di oggi un nuovo appello della famiglia per capire quello che è successo: “Ci contattino – scrive la zia, Giusy Vecchio, che già all’indomani dell’incidente non credeva alle prime ricostruzioni – i ragazzi che giocavano a pallone con lui prima che montasse sullo scooter, le persone che sono passate di lì in macchina, la signora che ha parlato con mia sorella, la mamma di Matteo, avvisandola dell’incidente, il signore che è stato vicino a Matteo aspettando l’arrivo dell’ambulanza, il ragazzo che si è fermato e non ha avuto il coraggio di avvicinarsi a Matteo perché poteva accusare un malore. Ci rimane solo la voglia di sapere cosa è successo perché Matteo non ce lo restituirà più nessuno ma vogliamo cercare di capire cosa è successo. Aiutateci, questo è quello che rimane di Matteo, mettetevi una mano sul cuore per piacere”.
Nel frattempo fiori, palloncini e messaggi di cordoglio sono apparsi sul palo dell’illuminazione al lato della strada, fra la pista ciclabile e la carreggiata, contro il quale si sono fermate la vita e le speranze di Matteo. In attesa dell’ultimo saluto da parte di amici, parenti e compagni di scuola. 

Enrico Pace

 

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