Spedizione punitiva, chiesto il processo per due

Erano stati arrestati dai carabinieri dopo una vera e propria spedizione punitiva contro chi aveva “parlato”, ora dovranno difendersi in aula dalle accuse degli inquirenti lucchesi che li vorrebbero processare per rapina aggravata, lesioni, minacce e estorsione. Il prossimo 26 aprile sarà il gup a decidere in merito alle richieste dell’accusa dopo aver ascoltato le tesi difensive. La scorsa estate i due indagati, poco più che ventenni, erano finiti in carcere dopo le indagini degli investigatori che in poche ore dall’aggressione erano riusciti a chiudere il caso. Nel mirino degli inquirenti anche una terza persona che però, essendo minorenne, sarà giudicata dal tribunale dei minori di Firenze.

La banda di assalitori, secondo l’accusa, a giugno del 2018, a Barga, approfittando del fatto che in zona c’era poco movimento si erano avvicinati all’abitazione della vittima. Una volta capito che si trovava in casa avevano forzato la serratura della porta d’ingresso e lo avevano sorpreso alle spalle.
Era stato un attimo, poi erano iniziati per la vittima lunghi minuti di terrore. I suoi aguzzini, infatti, erano armati di coltello da cucina e bastone. Il primo era stato rivolto contro la vittima, rea secondo i malviventi di aver reso una testimonianza importante ai carabinieri, che stavano chiudendo il cerchio su un giro di spaccio nella zona. Gli indagati, ben presto, dalle minacce erano passati ai fatti. Uno dei tre aveva colpito con un bastone la vittima, facendosi consegnare denaro e cellulare come “risarcimento” per il danno subito. Poco più di 100 euro e un cellulare Iphone: nulla in paragone alla violenza e alle minacce rivolte alla vittima. Che, nonostante lo choc, e le ferite, aveva dato l’allarme al 112 non appena i suoi assalitori se ne erano andati. Dalle indagini si era risaliti all’identità dei tre e ai diversi iter giudiziari a loro carico. Ad aprile l’udienza preliminare.

Vincenzo Brunelli

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