Botte alla figlia disabile, padre condannato

Mesi di botte, insulti e umiliazioni sulla figlia disabile, all’epoca minorenne e affetta da deficit cognitivi, poi la denuncia e ora la condanna a 1 anno e 4 mesi di reclusione per maltrattamenti in famiglia. La ragazza, vittima di un padre manesco e aggressivo, ora vive in una casa protetta ed è seguita oltre che da personale medico specializzato anche da un amministratore di sostegno nominato dal tribunale.

Una brutta vicenda di violenza domestica, e a danno di una ragazzina, ad opera del genitore che invece di accudirla amorevolmente la picchiava e ingiuriava di continuo. Da alcune visite di ruotine i medici dell’azienda ospedaliera però si sono accorti di alcuni segni inequivocabili sul corpo della ragazza e hanno inviato il referto alle forze dell’ordine che hanno avviato le indagini. Successivamente anche gli inquirenti hanno aperto un’inchiesta per andare a fondo alla questione e si sono convinti della responsabilità del padre, 52enne, incriminandolo formalmente.
Dall’iter giudiziario che ne è venuto fuori poi nei giorni scorsi la sentenza di condanna durante il processo celebrato col rito dell’abbreviato davanti al gup del tribunale di Lucca. Secondo la ricostruzione processuale l’ultimo gravissimo episodio prima che i medici si accorgessero di tutto e denunciassero i maltrattamenti alle forze dell’ordine, si riferisce addirittura ad un piatto che il padre le avrebbe spaccato letteralmente sulla testa durante il pranzo. Ma proprio dai segni lasciati da questo ennesimo violento episodio è iniziata la fine dell’incubo per la ragazza che è stata portata via da quel padre così violento e brutale. La vicenda è chiusa, almeno da un punto di vista giudiziario.

Vincenzo Brunelli

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