Mezzo chilo di hashish in auto, condannato 26enne

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Condannato a 2 anni e 4 mesi di reclusione per reati legati allo spaccio di sostanze stupefacenti. Il 26enne, italiano di origini marocchine, già negli anni precedenti era finito nei guai durante un blitz delle forze dell’ordine a San Pietro a Vico, dove cinqe persone erano state arrestate sempre per droga.

L’uomo ora è stato condannato definitivamente dalla Cassazione per un episodio risalente a circa due anni fa quando gli agenti di polizia lo avevano fermato ad un posto di blocco a bordo di un’automobile sulla quale viaggiava da solo e lo avevano trovato in possessi di circa mezzo chilo di sostanza stupefacente del tipo hashish ed era stato quindi condannato alla pena di due anni e quattro mesi di reclusione e 10mila euro di multa dal gup del tribunale cittadino in sede di rito abbreviato. Condanna successivamente confermata in appello e ora divenuta definitiva.
L’uomo aveva provato in questo procedimento a suo carico a sollevare questioni legate alla lieve entità del reato, che però è stata esclusa dagli ermellini in considerazione del rilevante dato ponderale e della modalità di presentazione della sostanza, suddivisa in cinque panetti, traendone la prova, anche in mancanza di analisi tossicologiche, sia della gravità della condotta, in considerazione del numero di dosi comunque ricavabile da detta sostanza, sia dell’inserimento di tale condotta in un contesto di spaccio organizzato, nell’ambito del quale l’imputato svolgeva il compito fiduciario di corriere. Istanze respinte dai giudici della Cassazione: “Si tratta di motivazione idonea a escludere che il fatto possa essere considerato di lieve entità, non manifestamente illogica e che il ricorrente censura sul piano delle valutazioni di merito, in tal guisa proponendo una doglianza non consentita nel giudizio di legittimità e manifestamente infondata”. Pena confermata dunque e definitiva e ulteriore condanna a 3mila euro per l’inammissibilità del ricorso presentato.

Vincenzo Brunelli

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