Negoziante sedotto e rapinato, 33enne condannata

Aveva sedotto e rapinato un negoziante lucchese davanti alla figlia minorenne ricattandolo, 33enne condannata a 6 anni e 4 mesi in sede di abbreviato dal gup del tribunale di Lucca. Per i giudici avrebbe drogato un commerciante con un potente antidepressivo e poi, quando lo ha visto vaneggiare dopo aver bevuto lo spumante che con una scusa le aveva versato insieme a gocce di benzodiazepina, ha iniziato a fargli delle avance sessuali per rapinarlo del denaro contenuto nel registratore di cassa.

Una vicenda avvenuta nel giugno scorso in un negozio di Lucca, che è culminata in una delicata indagine che ieri è sfociata nell’arresto della donna, una 32enne di origini sinti, che è stata raggiunta da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, eseguita dalla polizia, su richiesta del sostituto procuratore Sara Polino che ha coordinato l’inchiesta.
Nel gennaio scorso, tra l’altro, la donna era tornata all’attacco: si era ripresentata, secondo l’accusa, nel negozio e aveva minacciato il commerciante di rivelare tutto alla moglie se non le avesse dato altri soldi. Era stata in realtà la coniuge a scoprire tutto quello che era accaduto, arrivando in negozio dopo la rapina e trovando il marito in uno stato confusionale. Dopo averlo accompagnato in pronto soccorso, era tornata nell’attività per guardare i video delle telecamere di sorveglianza e aveva scoperto tutto. Da qui era nata un’indagine della squadra mobile che è riuscita ad identificare la donna, arrestata ieri in un campo rom della città. Una vicenda che è stata immortalata dalle telecamere e che, per l’accusa, era stata architettata nel dettaglio dalla giovane donna. Che a giugno si era presentata nel negozio con la figlia minorenne e con la scusa di festeggiare i 14 anni della bimba aveva tirato fuori dalla borsa una bottiglia di spumante e chiesto dei bicchieri per festeggiare. Il commerciante ha creduto alla farsa e si è unito ai festeggiamenti. Nel suo bicchiere, però, per l’accusa, la donna aveva versato una quantità di benzodiazepina in grado di stordirlo quasi completamente.
A quel punto, la donna, vedendo il commerciante in stato confusionale, ha ordinato alla figlia di uscire ed ha abbassato la saracinesca del negozio. A quel punto ha iniziato a fare avance al malcapitato, avvicinandosi al registratore di cassa. Approfittando della situazione ha preso il denaro, circa 300 euro, e si è allontanata in fretta e furia, con oltre al denaro dei biglietti gratta e vinci trafugati dal bancone. A gennaio scorso, però, mentre le indagini volgevano a conclusione e lei era ancora a piede libero, è tornata in negozio a chiedere alla vittima altro denaro dietro la minaccia che se non glieli avesse dati avrebbe riferito tutto alla moglie. Il commerciante allora l’ha cacciata, facendola desistere. Arrestata poi dalla polizia nei giorni scorsi, è stata condannata con rito abbreviato.

Vincenzo Brunelli

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