Uil: “Infortuni sul lavoro, aumentano denunce”

“Tagli alla sanità, aumento dell’età pensionabile e precariato dilagante: un mix devastante che mette sempre più a rischio la sicurezza dei lavoratori. I dati dell’Inail relativi ai primi 4 mesi del 2019 tracciano un un trend negativo in cui stanno aumentando pericolosamente le denunce di infortuni sul lavoro e gli incidenti mortali. Un dato da prendere con le dovute precauzioni ma un campanello d’allarme da non sottovalutare”. Numeri alla mano, il segretario della Uilm area nord Toscana lancia l’allarme a livello locale e di area vasta.

“Purtroppo è una tendenza nazionale che si sta consolidando con un aumento degli infortuni sul luogo di lavoro del 4,4 per cento. Bisogna analizzare a fondo le cause per fermare il prima possibile il fenomeno che, stando al primo quadrimestre del 2019, riguarda anche la Toscana- prosegue Saisi -. Il grosso delle denunce, ovviamente, riguarda il settore dell’industria e dei servizi. Tendenza che si riscontra guardando anche i dati provinciali – prosegue il segretario Uilm – per Lucca e Massa Carrara”. Queste le tendenze Rispetto alle quali Saisi prova ad approfondire l’analisi a livello politico e sindacale: “Stiamo ricevendo un numero crescente di segnalazioni dai lavoratori di una netta riduzione dei controlli nelle aziende da parte delle strutture competenti dell’Asl, il dipartimento di prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro. Ci risulta che manchino mezzi e personale a sufficienza per effettuare controlli capillari, con i dipendenti ormai ridotti drasticamente negli anni. Ci risulta inoltre, e su questo fronte chiediamo la conferma della dirigenza dell’Usl Toscana Nord Ovest, che a essere diminuiti sono i controlli nelle grandi aziende, nelle industrie. Per questo – prosegue Saisi – chiediamo alla Asl di avere il numero del personale in servizio, dei controlli effettuati nelle grandi industrie nelle province di Lucca e Massa Carrara nel primo semestre del 2019, il raffronto con l’anno precedente e il numero delle eventuali contravvenzioni effettuate. Ovviamente chiediamo anche assunzioni in tempi rapidi, per ripristinare un sistema di sorveglianza più appropriato”. A tutto ciò si unisce la paura dei lavoratori a denunciare le situazioni critiche a causa di condizioni contrattuali sempre più precarie dovute in particolar modo alle riforme del Jobs Act: “Nelle piccole aziende, poi, i controlli sono lasciati ai responsabili della sicurezza perché l’Asl è assente – continua Saisi – e alcuni lavoratori quando si fanno male in servizio scelgono di andare in mutua per malattia invece di ottenere l’infortunio sul lavoro, che costringerebbe l’azienda a pagare il relativo premio. Questo perché qualcuno ha paura di perdere il lavoro. Senza dimenticare il problema dell’allungamento dell’età pensionabile. I dati mostrano una netta impennata delle denunce di infortunio a partire dai 45 anni in su, in maniera costante, fino alla fascia dai 65 ai 69 anni di età, con incrementi percentuali anche del 6% delle denunce di infortunio sul lavoro”.

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