Malore in piscina, morta la bimba di 12 anni

Il suo cuoricino ha smesso di battere. Non ce l’ha fatta la piccola Sofia, 12 anni, la bambina ricoverata in fin di vita all’Opa di Massa da sabato scorso (13 luglio) dopo che aveva accusato un malore mentre si trovava nella piscina del bagno Texas di Marina di Pietrasanta. La procedura di accertamento della morte iniziata alle 10 di questa mattina (17 luglio) si è conclusa alle 16 quando ai medici non è restato da far altro che constatare il decesso della bambina e dare la triste conferma ai familiari, che vivono a Parma e si trovavano in Versilia in vacanza.

Sul cadavere della bambina il pm Salvatore Giannino ha disposto l’autopsia mentre a questo punto, visto l’evolversi drammatico della situazione, si aggrava la posizione dei 6 indagati tra titolari dello stabilimento e assistenti bagnini: l’ipotesi nei loro confronti passa da quella di lesioni colpose gravissime a omicidio colposo. L’esame necroscopico verrà effettuato dal medico legale Stefano Pierotti sabato mattina (20 luglio) all’obitorio.
La prima puntata di questa straziante tragedia si è consumata nel pomeriggio di sabato quando la piccola ha accusato un improvviso malore nella piscina dello stabilimento. I soccorsi erano scattati immediatamente: dopo un disperato tentativo di rianimare la bimba, la piccola era stata trasferita all’Opa e attaccata alle macchine. Per giorni il personale della struttura sanitaria ha cercato di salvarle la vita. Purtroppo è stato tutto inutile. I familiari della piccola, in un estremo gesto di generosità, avevano richiesto l’attivazione della procedura per l’espianto degli organi ma la bimba potrà donare soltanto le cornee. La procura infatti vuole che sia eseguita l’autopsia sul cadavere della bambina, visto che le cause della morte devono ancora essere chiarite. Intanto ieri il pm insieme ai militari della capitaneria di porto, aveva svolto un sopralluogo allo stabilimento balneare. Il sopralluogo è stato effettuato con il personale della Capitaneria di Porto di Viareggio e con consulenti informatici ed ingegneri specialisti nel settore idraulico, per approfondire la dinamica di quanto accaduto. Nel corso del sopralluogo sono stati notificati gli atti delle indagini alle persone indagate che risultano essere i titolari della struttura e agli assistenti bagnanti potenzialmente coinvolti, per un totale di sei persone. Gli accertamenti hanno riguardato prevalentemente l’area della piscina, già oggetto di sequestro, per acquisire informazioni sia del funzionamento delle vasche, sia del sistema di registrazione delle telecamere, anch’esse già oggetto di sequestro, seppur un accertamento tecnico specifico sul sistema di funzionamento idraulico dell’impianto delle piscine sarà effettuato nel corso di successivi sopralluoghi.
Altro aspetto oggetto di approfondimento sono state le procedure di sicurezza e di emergenza che si sarebbero dovute adottare nella fattispecie, valutate anche sotto l’aspetto dei compiti e delle responsabilità derivanti dall’organigramma della struttura.

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