Ambulanti con il vizietto dello spaccio: tre in manette, due sono fratelli. I carabinieri sequestrano cocaina e marijuana foto

di Roberto Salotti
Gestivano un giro d’affari di almeno 10mila euro al mese e spacciavano al dettaglio cocaina e marijuana nel cuore del centro storico di Lucca, a giovani ma anche a insospettabili professionisti. Pedinati dai carabinieri del radiomobile che da almeno sei mesi li tenevano d’occhio, tre presunti spacciatori sono finiti in manette nel corso di una operazione antidroga che si è conclusa stanotte, con il sequestro di 25 grammi di cocaina e 274 di marijuana. Un 40enne lucchese invece è stato denunciato per favoreggiamento. 

Tutto è cominciato nel primo pomeriggio di ieri (9 maggio). Attorno alle 14 i militari hanno intercettato due dei presunti spacciatori in centro storico. Li hanno seguiti a distanza per tutto il giorno fino a quando li hanno visti salire a bordo di una Passat e dirigersi verso la Brancoleria. A Pieve di Brancoli hanno incontrato un 40enne di Lucca, che si è avvicinato alla loro auto. Tutto davanti agli occhi dei carabinieri che sono riusciti ad osservare la contrattazione per una dose di droga, senza farsi notare. Qualcosa però è andato storto: i due pusher non hanno concluso l’affare, perché l’altro – il cui ruolo è a apparso come quello di un intermediario – ha chiesto di ottenere della droga in prestito, da consegnare forse ad un altro spacciatore.
A quel punto però i carabinieri hanno deciso di intervenire: sono piombati attorno alla Passat, facendo uscire i due occupanti. Uno di loro ha gettato sotto alle auto in sosta lungo la strada un pacchetto di sigarette con all’interno una dose di cocaina. Addosso, però, avevano in tutto 25 grammi di cocaina, già suddivise in dosi e sono stati arrestati. In manette sono finiti Youssef Abdouinan, 27 anni, e Ismail Rihi, 22 anni, entrambi venditori ambulanti di origini marocchine. Poco dopo, invece, è finito agli arresti anche il fratello di Youssef, un operaio di 28 anni, sorpreso nell’abitazione di Valdottavo dove i tre vivevano insieme. Secondo i carabinieri, era lui l’addetto al confezionamento delle dosi, che poi venivano piazzate dagli altri due presunti complici. Lo hanno trovato a casa nel cuore della notte durante la perquisizione scattata subito dopo i primi due arresti: in tasca aveva cinque grammi di marijuana, ma i carabinieri hanno trovato il resto dello stupefacente nascosto nell’armadio della camera da letto. Anche lui è finito così in manette, mentre il 40enne lucchese è stato indagato con l’accusa di favoreggiamento. Interrogato dai carabinieri, infatti, ha negato di essersi rivolto ai due presunti pusher per la droga, ma per contrattare semmai l’acquisto di alcuni rotoli di carta industriale che i due avevano sui sedili posteriori dell’auto. Una versione a cui però non hanno creduto gli investigatori, che lo hanno denunciato.
Le indagini, che hanno portato tra l’altro al sequestro di un bilancino di precisione, di altro materiale per il confezionamento della droga e di 107 euro ritenute provento dello spaccio, sono tutt’altro che concluse. I carabinieri infatti stanno cercando di ricostruire il giro degli spacciatori, che rifornivano, secondo le ipotesi, decine e decine di lucchesi, soprattutto di cocaina.

 

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